Tra le Perle dello Sforno - Non è l'oro a fare la differenza
Soffermiamoci su un versetto (Shemot 38:24)
כָּל-הַזָּהָ֗ב הֶֽעָשׂוּי֙ לַמְּלָאכָ֔ה בְּכֹ֖ל מְלֶ֣אכֶת הַקֹּ֑דֶשׁ וַיְהִ֣י | זְהַ֣ב הַתְּנוּפָ֗ה תֵּ֤שַׁע וְעֶשְׂרִים֙ כִּכָּ֔ר וּשְׁבַ֨ע מֵא֧וֹת וּשְׁלֹשִׁ֛ים שֶׁ֖קֶל בְּשֶׁ֥קֶל הַקֹּֽדֶשׁ:
Tutto l'oro impiegato in quest'opera nelle diverse parti della costruzione del Mishkàn, quest'oro prodotto dalle offerte, ammontò a ventinove kikàr, e settecentotrenta sicli, calcolando il siclo del MIshkàn.
Spiega Lo Sforno:
כל הזהב. העיד על קצבת הזהב והכסף והנחשת שנכנסה במלאכת המשכן שהיה דבר מועט מאד בערך אל העושר שהיה כבית ראשון כמבואר בספר מלכים ויותר ממנו העושר שהיה כבנין הורדוס (בסוטה פ' היה נוטל). ועם כל זה יותר התמיד מראה כבוד ה' במשכן של משה ממה שהתמיד במקדש ראשון, ולא נראה כלל במקדש שני. ובזה הורה שלא קצבת העושר וגודל הבנין יהיו סבה להשרות השכינה בישראל, אבל רוצה ה' את יריאיו ומעשיהם לשכנו בתוכם:
Tutto l'oro. Moshè testimonia che la quantità d'oro, d'argento e di rame usata per il Mishkàn era poco in confronto alle ricchezze che erano presenti nel primo Bet HaMiqdàsh, come illustrato nel libro di Melakhìm e a maggior ragione in confronto alle ricchezze impiegate da Erode nel secondo Bet HaMiqdàsh. Ciò nonostante, "l'immagine dell'Onore di HaShem" era perpetua nel Mishkàn di Moshè, ma non lo era nel primo Bet HaMiqdàsh, e nel secondo Bet HaMiqdàsh non era "visibile" affatto. Con questo ci insegna che non è la quantità di ricchezze e la grandezza del palazzo la causa della Presenza della Shekhinà in Israèl, ma HaShèm desidera chi lo teme e le loro azioni, affinché possa risiedere tra di loro.
Il concetto è basilare – non è la ricchezza ciò che fa posare la Sua Shekhinàh tra di noi. Non è l'argento, l'oro, la maestosità dei grandi palazzi. Sono le nostre azioni, i nostri comportamenti e soprattutto il nostro Timore di HaShèm. Non il timore di perdere soldi, ruoli importanti, kavòd, ma solo il timore di HaShèm.
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