Tra le perle dello Sforno - Beshallach

Gli egiziani perseguitano gli ebrei, considerati oramai come 'fuggitivi'. Il Popolo Ebraico si trova dinnanzi al Yam Suf, il Mare dei Giunchi / Mar Rosso, chiuso dinnanzi a loro, e Moshè Rabbènu invoca HaShem. HaShem gli dice di entrare nel mare, che si aprirà come terraferma e che farà entrare in esso anche tutto l'esercito egiziano che li insegue.

Così riconosceranno gli Egiziani che Io sono HaShem, quando avrò dimostrato la Mia potenza sul Faraone, sul suo esercito, sui suoi carri e la sua cavalleria.

Non è chiaro – se praticamente tutti coloro che entreranno nel mare moriranno, chi di loro potrà riconoscere che "Io sono HaShem"?

Lo Sforno risponde:

E sapranno gli egiziani. Coloro che sono rimasti in Egitto, faranno ritorno a Me [Teshuvà], perché Io [HaShem] non desidero la morte del malvagio.

Lo Sforno ci illustra qui un principio importante. HaQadosh Barukh Hù non vuole la morte [né fisica né spirituale] di nessuno, persino di un malvagio, a condizione che veda che sia possibile che faccia Teshuvà. Riguardo al Faraone si è già dimostrato nella Parashà precedente che non volesse fare Teshuvà neppure dinnanzi alla minaccia di morte nella Makkàt Bekhoròt ~ Morte dei Primogeniti [anche il Faraone era primogenito], che poteva essere evitata mandando via gli ebrei, dopo aver visto tutte le altre 9 piaghe. Il Faraone viene comunque risparmiato dalla morte dei primogeniti, così da poter dirigere l'esercito egiziano [formato da chi voleva ancora ferventemente assoggettare il popolo ebraico] verso la sua fine. Ma l'intenzione di HaShem è che quante più persone facciano Teshuvà, e sa che attraverso i miracoli dell'apertura del Yam Suf ci potrebbero essere persone che facciano Teshuvà, persino in Egitto. E così fa, cosicché anche gli egiziani sopravvissuti perché rimasti in Egitto possano sopravvivere spiritualmente.

E se così desidera per i malvagi, tanto più lo desidera per chi malvagio non lo è, o non lo è completamente. L'uomo deve riflettere su quanto vede e di conseguenza, se prendere decisioni o no, compresa la Teshuvà – tutto dipende da lui.