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Personalità della Torà: Itzchak Avinu



La parashà di questa settimana tratta di Yaakov Avinu (“nostro padre”) ed Esav, figli di Itzchak Avinu, a sua volta figlio di Avraham Avinu. La Torà (Bereshit 17:16-17) afferma che D-o disse ad Avraham che sua moglie Sarà avrebbe partorito un figlio e sarebbe stata benedetta che in futuro nazioni e re sarebbero discesi da lei. Sentendo ciò e credendo alle parole di D-o, Avraham cadde con il viso a terra e rise di gioia. A Itzchak venne dato questo nome che significa, infatti, “egli riderà”. Itzchak, il secondo dei nostri padri, incarna il timore di D-o. Questo suo tratto gli permise di elevarsi a un livello di totale sottomissione ad Hashem e alla Sua Torà. Itzchak raggiunse un livello di totale sottomissione ad Hashem quando offrì se stesso come offerta. I nostri Maestri ci insegnano (Avot 1:2) che il mondo dipende da tre elementi: la Torà, la avodà (il servizio ad Hashem) e la gentilezza. La Torà era rappresentata da Yaakov, il servizio a D-o da Itzchak e la gentilezza da Avraham. Itzchak Avinu personificava sia l'atto di portare un'offerta al Bet Hamikdash, sia la preghiera che la sostituisce. Esemplificava il più alto livello di servizio e di abnegazione ad Hashem, non ribellandosi mai ad alcun comando di Hashem. (Il motivo per cui la preghiera è definita avodà è che l'essenza della tefillà è di mostrare la nostra dipendenza da D-o. Più una persona si rende dipendente da Hashem, comprendendo che non è possibile conseguire nulla da soli, più vicina è all'apice del livello dell'asservimento). Com'è possibile conciliare “il timore di D-o” con “la gioia” entrambi simboleggiati da Itzchak? La risposta è che il vero timore di Hashem porta felicità. A differenza della paura in un altro essere umano, che porta una persona a distanziarsi da lui, il timore di D-o avvicina a Lui, rendendo una persona più credente e dipendente. Questa dipendenza porta felicità. Il timore di D-o permette a una persona di avere Qualcuno da cui dipendere e permette di vivere più a lungo. (Timore che non porta a dipendenza non è timore di D-o, ma di fattori esterni. Fiducia che non è basata sul timore di D-o, ad esempio verso i genitori oppure il direttore della banca, non è vera fiducia e non può portare a vera gioia.) Itzchak rappresentava il più alto livello di timore in D-o. Di conseguenza si generò in lui il più alto livello di fiducia e felicità che rappresentavano la sua essenza. Quando ci inchiniamo durante le preghiere (nella amidà), eseguiamolo con timore di D-o; quando ci raddrizziamo, facciamolo con speranza e fiducia, felici nel nostro servizio al Creatore.

Yehonatan Salem

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In memoria di Antonella bat Giuseppina z.l.
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