Parashat Hashavua - Lekh Lekhà
La Torà afferma:
"E l’Onnipotente disse ad Avram: ‘Vai via dalla tua terra e dal tuo luogo di nascita e dalla casa di tuo padre alla terra che ti mostrerò' " (Bereshit 12:1).
Rabbi Nachum di Chernobil ha dedicato moltissimo tempo e moltissimi sforzi a liberare gli ebrei che erano incarcerati da regimi antisemiti. Viaggiava di posto in posto cercando fondi per pagare la somma necessaria per liberare gli imprigionati. Una volta, quando era a Zhitomer, alcune persone hanno creato un complotto contro di lui ed egli stesso è stato messo in carcere. Un amico è venuto a trovarlo in prigione per dargli un po’ di conforto e una prospettiva positiva sulla situazione. Ha detto a Rabbì Nachum: “Il nostro patriarca Avraham era eccezionale per i suoi atti di bontà nei confronti dei viandanti. Li ospitava e faceva il massimo per farli stare a proprio agio. Era sempre alla ricerca di cosa avrebbe potuto fare in più per aiutare i suoi ospiti. L’Onnipotente gli ha comandato di lasciare la sua casa paterna, il suo luogo di nascita, e la sua terra. Solo ora, dopo essersi sentito personalmente uno straniero in terra straniera, saprà in prima persona che vuol dire. Questo gli darà una prospettiva migliore per sapere cosa può fare per aiutare i suoi ospiti.” “Per te vale lo stesso” continua l’amico. “Tu ti sei dedicato con grandissimi sforzi a liberare i prigionieri. Ti stanno dando dal Cielo la possibilità di provare cosa significhi essere imprigionato dai nemici del nostro popolo. Questo ti farà capire ancora meglio quanto sia necessario fare tutto il possibile per liberare le persone con ogni possibile sforzo.”
Riadattamento del link: http://www.aish.com/tp/ss/ssw/132877608.html
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La Torà afferma:
“Io benedirò chi ti benedirà e maledirò chi ti maledirà. In te si diranno benedette tutte le famiglie della terra.” (Bereshit 12:3)
Quando la Torà ci dice che HaShem benedira “coloro che ti benediranno” si riferisce non solo a chi benedice Avraham, ma anche a chi benedice un discendente di Avraham (Talmud Bavli,Chulin 49a).
Rabbi Yechezkail Levenstein cita questo verso in una lettera che ha scritto per mostrare che benedire un proprio amico e un’azione molto positiva. Quando benedici un’altra persona, gli stai semplicemente offrendo qualche parola, e in ritorno per ciò HaShem ti dà le sue abbondanti benedizioni.
Ricordati – quando saluti qualcuno con un allegro “buongiorno” o “buonanotte”, lo stai benedicendo e di conseguenza verrai benedetto. Non borbottare semplicemente le parole. Sii sincero e ricordati che in pratica stai dicendo, “Prego affinché tu abbia un buon giorno.”
Riadattameno del link: http://www.aish.com/tp/ss/ssw/175135151.html
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