Non vendicarti… (WaIqrà 19:18)
Da Perle di Torà
di rav Immanuel Piazza
È scritto nella Torà: "Non vendicarti e non serbare rancore all'interno del tuo popolo (Israele)".
È scritto nel Sefer haChinnùch (mitzwà 241) che l'Eterno ci ha comandato di non vendicarci, in altre parole, dobbiamo astenerci dalla vendetta nei confronti di coloro che appartengono al popolo d'Israele. Che cosa s'intende per vendetta? Ad esempio nel caso in cui qualcuno riceva del male o della sofferenza da un compagno. In genere in questo caso colui che ha sofferto si vendica nei confronti del suo compagno, comportandosi esattamente nella sua stessa maniera, facendogli provare lo stesso dolore che lui stesso ha provato o facendolo soffrire al pari di quanto lui stesso ha sofferto. A questo punto viene l'Eterno e ci comanda: "Non vendicarti". Così anche è scritto nel Sifrà: Fino a che punto le persone sono pronte a vendicarsi? Qualcuno ha chiesto al suo compagno: "Prestami la tua falce", e quello non ha voluto prestargliela. L'indomani il secondo ha chiesto al primo: "Prestami la tua falce", e l'altro ha risposto: " Dal momento che tu ieri non mi hai voluto prestare la tua falce, anche io non ti presto la mia falce, mi comporto nella tua stessa maniera". Per questo è scritto nella Torà: "Non vendicarti". Questo è soltanto uno dei tanti casi di vendetta che la Torà ci ha proibito, e se ne prenda esempio per altri episodi.
Il motivo per cui la Torà ci ha proibito di vendicarci è affinché ognuno di noi capisca che ogni cosa che ci succede, sia bene che male, arriva dall'Eterno. In altre parole, nessun episodio avviene in questo mondo senza la volontà del Signore, Egli è l'autore e decisore di ogni evento. Per questo ognuno di noi deve capire che quando il nostro compagno ci fa soffrire o ci fa del male, è perché il Signore ha decretato che deve arrivarci questa sofferenza, come punizione per i nostri peccati. Non dobbiamo vendicarci, perché il nostro compagno non è la vera fonte della nostra sofferenza, bensì sono i nostri peccati che hanno causato tutto ciò. Come abbiamo trovato riguardo al Re Davìd, che nel momento in cui è stato maledetto da Shimì ben Gherà, ha detto: "Lasciatelo, che maledica, il Signore ha deciso tutto ciò" (Shmuèl 2, 16:10). Ecco, il Re Davìd ha capito che la fonte delle sue sofferenze sono i suoi peccati, e per questo come punizione il Signore ha causato che Shimì ben Gherà lo dovesse maledire.
Un altro motivo per cui il Signore ha comandato di non vendicarsi è affinché la lite possa cessare al più presto, e ritorni la pace e l'amore all'interno del popolo d'Israele.
Tratto dal libro "Mochel weSoleach laChaverò" di Rav Aharòn Zakkai
Comments