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La Parashà...in brevissima - Noach



La storia di un uomo giusto in una generazione malvagia. L’Onnipotente comanda a Noach (Noè) di costruirsi un’arca su una collina lontano dall’acqua. La costruisce per un periodo di oltre 120 anni. Le persone deridono Noach e gli chiedono: “Perché costruisci una barca su una collina?”. Noach gli spiega che ci sarà un diluvio se le persone non cambieranno comportamento. Da questo episodio vediamo la pazienza dell’Onnipotente di aspettare che le persone cambino il proprio comportamento e l’ottima idea di risvegliare la curiosità della gente in modo da fargli porre domande e, si spera, ascoltare la risposta .

La generazione non fa Teshuvà, e il Signore fa cadere un diluvio per quaranta giorni. Noach e la sua famiglia lasciano l’arca un anno dopo circa, quando la terra è di nuovo abitabile. HaShem stabilisce un patto e mette l’arcobaleno come segno del patto secondo cui non distruggerà mai più l’intera umanità attraverso l’acqua. Quando si vede l’arcobaleno è un’incitazione a fare teshuvà – a riconoscere gli errori che stai compiendo nella tua vita, correggerli, e chiedere scusa a tutti coloro nei confronti di cui ti sei comportato male, oltre che ad HaShem.

Noè pianta una vigna, si ubriaca e poi avviene il misterioso incidente nella tenda in cui Noè maledice suo nipote Canaan. La Parashà si conclude con la storia della torre di Babele e poi con la genealogia che va dal figlio di Noè, Shem, fino ad Avraham.

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In memoria di Antonella bat Giuseppina z.l.
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