La figura di Giuda
Nei racconti di Bereshìt risalta l` importanza di Giuda tra i fratelli. Sebbene non fosse il primogenito, Giuda si rivela in diverse occasioni come uomo sapiente, saggio e particolarmente influente sui fratelli. Per la prima volta incontriamo Giuda nell’episodio della vendita di Giuseppe. Allorché la maggioranza dei fratelli è disposta a uccidere Giuseppe, e come compromesso accetta la proposta di Reuvèn di gettarlo nel pozzo, quando l’intenzione era comunque di farlo morire lì, interviene Giuda con un discorso breve ma d’effetto (Genesi 37-26,27) grazie al quale riesce a salvare Giuseppe dalla morte.
Al ritorno dei fratelli dalla prima visita in Egitto, quando riferiscono che il governatore egiziano chiede, per la prossima visita, di vedere Beniamino loro fratello, c’è di nuovo bisogno dell’intervento di Giuda. Giacobbe, padre che ha vissuto abbondanti sofferenze familiari, si rifiuta di separarsi dal più giovane dei suoi figli, con la motivazione che tale figlio è l’ultimo superstite della sua amata moglie Rachele (42,38). In quel momento, mentre non lo influiscono le parole del primogenito Reuven “fà morire i miei figli se non te lo ricondurrò... ( Beniamino)” (Genesi 42,37), quelle di Giuda invece riescono a convincere Giacobbe, il quale infine acconsente a mandare Beniamino in Egitto (Genesi 43,3-14).
Allorché fuori dalla capitale egiziana si svolge il doloroso dramma del ritrovamento del calice nel sacco di Beniamino, nuovamente Giuda rivela una forte presenza di spirito quando pronuncia di fronte al sovrano d’Egitto il suo coraggioso discorso. Tale discorso si estende su diciassette versi (Genesi 44,18-34) e termina con una proposta drammatica: “Pertanto, rimanga il tuo servo in sostituzione del ragazzo, schiavo del mio signore, e il ragazzo parta con i suoi fratelli! (Genesi 44,33).
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