Il lume della Menorà
Da "Perle di Torà" di rav Immanuel Piazza
E' scritto nella nostra Parashà (cap.27,v.20): "Ordina ai figli d'Israele che ti portino dell'olio di oliva puro...per alimentare ininterrottamente il lume della Menorà"
Il lume della Menorà che doveva rimanere accesso ininterrottamente simboleggia la Torà, come è scritto (Mishlè cap.6): "Perchè il lume è la Mizvà, e la Torà è la luce".
Ossia, come il lume della Menorà rimaneva accesso ininterrottamente, così anche la luce della Torà non si spengerà mai, e per sempre illuminerà coloro che la studiano.
Ognuno di noi ha l'obbligo di studiare la Torà come è scritto: "e ne parlerai (parole di Torà) sia di giorno che di notte". Mettendo in pratica questo verso potremmo proteggere la luce della Torà, affinchè continui eternamente ad accendersi e illuminare.
Si racconta che una volta, dopo anni che non si incontrarono, la sorella del grande Rabbino, il Gaòn di Vilna, lo venne a trovare. Il Rav uscì dalla stanza in cui stava studiando per ricevere sua sorella , e quando la vide recitò la benedizione: "Benedetto... Colui che far risuscitare i morti". (Come è scritto nell'Halachà che colui che non vede il suo compagno per molto tempo deve recitare questa benedizione).
Subitò dopo il Rav disse a sua sorella: "mia cara sorella, è vero che non ci siamo incontrati per anni,tuttavia ecco che mi sto invecchiando ho già i capelli bianchi. Quando lascierò questo mondo verrò giudicato di fronte al Tribunale dell'Eterno, e controlleranno se veramente ho sfruttato ogni secondo della mia vita nello studio della Torà e nel compimento delle Mizvòt. Quindi come posso sprecare questi minuti in una futile chiaccherata? Perdonami e concedimi di tornare immediatamente al mio studio, con l'aiuto del Signore ci rincontreremo nell'Olàm Abà (Mondo Futuro)"
Tratto dal libro "U-karata le-Shabbàt Onegh" del Rav Israel Iosèf Boronshtein
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