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Giudicare il prossimo

Parashat Qedoshìm

Da "Perle di Torà" di rav Immanuel Piazza


Giudica il tuo prossimo in maniera positiva (Waiqrà 19-15)

La moneta scomparsa

Una volta il famoso rabbino conosciuto con il nome di "Ktàv Sofèr", partecipò ad un congresso dei rabbini dell' Ungheria.

Il "Ktàv Sofèr" durante il suo discorso meravigliò i presenti dicendo che tra qualche momento avrebbe mostrato loro una cosa molto importante e cara, una eredità che aveva ricevuto da suo padre il famoso Rabbino "Chatàm Sofèr" che a sua volta l'aveva ricevuta in eredità da suo padre, e così via di generazione in generazione fin dai tempi del Beth Hamikdàsh (Santuario di Gerusalemme). Si stava parlando del "Shekel Ha-kodesh", ossia della moneta che utilizzavano ai tempi del Santuario. Aggiunse il "Ktàv Sofèr" "da quanto ne sappia è l'unico esemplare esistente al mondo".

La moneta passò di mano in mano dei rabbini presenti, ed ognuno con molta attenzione la guardava. Improvvisamente, la moneta sparì...tutti domandarono, "dove è la moneta?"

Passati alcuni minuti di attesa e speranza, si alzò il "Ktàv Sofèr" e con emozione si rivolse ai presenti, "Signori miei, non ne ho il minimo dubbio che tutto voi siete brave persone, tuttavia può essere che qualcuno per errore, senza intenzione abbia scambiato una delle sue monete con lo "Shekel ha-Kodesh, quindi vi invito per favore, a controllare nelle vostre tasche...grazie e scusate". I rabbini fecero come richiesto ma nessuno trovò la moneta.

A quel punto il "Ktàv Sofèr" dispiaciuto, propose ai presenti di controllare ognuno nella tasca del proprio compagno...immediatamente un anziano, alunno del "Chatàm Sofèr", si oppose a ciò, dicendo di attendere ancora 15 minuti...il pubblico accettò, e passati i 15 minuti, l'anziano chiese di attendere altri 15 minuti...il tempo passò e i presenti cominciarono a sospettare dell'anziano, che chiese di attendere per l'ultima volta altri 15 minuti. Improvvisamente entrò nella stanza l'aiutante del "Ktàv Sofèr" proclamando, "ecco la moneta, ecco lo "Shekèl ha-kodèsh" e inoltre spiegò "mentre scuotevo la tovaglia è caduta la moneta". Tutti si rivolsero a quel saggio anziano chiedendogli per quale motivo si era comportato in quel modo. Si alzò e disse, "anche io ho ricevuto in eredità dai miei padri una moneta come quella, infatti quando sono stato invitato al congresso ho pensato di portarla con me e mostrarla al pubblico, però il "Ktàv Sofèr" mi ha anticipato mostrando la sua. Per il rispetto del Rav non ho detto più niente e ho messo da parte la mia moneta. E’ facile capire cosa avreste pensato nel caso in cui avessero trovato la mia moneta nella mia tasca. Per questo motivo per tutto il tempo delle ricerche ho pregato il Signore che rispuntasse fuori la moneta del "Ktàv Sofèr" in modo di non essere svergognato in età anziana e inoltre per evitare che venga profanato il nome del Signore per errore a causa mia. La mia preghiera è stata ricevuta, ed ecco che abbiamo ritrovato la moneta scomparsa".

Tratto dal libro "Kiztùr mishpetè ha-Shalòm" del Rav Itzchak Silver


Perché giudicare il tuo prossimo in maniera negativa??

Una volta una donna andò dal Rav e gli chiese: “Si è versato un pochino di latte dentro una pentola in cui c’era la carne, mi è permesso mangiare quel cibo?” Allora il Rav pensò qualche istante e rispose: “No, è proibito, devi gettare quel cibo al secchio”. Nella strada di ritorno incontrò una sua amica che anche lei andava a chiedere la stessa domanda allo stesso Rav, allora gli disse: “Non andare dal Rav, ti è proibito mangiare quel cibo, ho già posto questa domanda al Rav”. La sua amica però le disse: “È sempre meglio domandare …”. Arrivata dal Rav, gli pose la domanda e dopo qualche istante il Rav rispose: “ È permesso mangiare quel cibo”… Dopo qualche ora tutti gli appartenenti alla comunità vennero a sapere dell’accaduto e pensarono che il Rav facesse delle preferenze. Quando il Rav entrò nel Beth Ha-hakeneset si rese subito conto dell’aria che lo circondava, quindi salì alla Tevà e disse: “Non fatevi brutti pensieri nei mie confronti…. alla prima donna ho proibito di mangiare quel cibo poiché ha un solo figlio quindi c’é poca carne nella pentola e il latte che si è versato nella pentola non si annulla, poiché per rendere permesso a posteriori quel cibo bisogna che la carne nella pentola sia 60 volte di più del latte. Mentre alla seconda donna gli ho detto che é permesso mangiare quel cibo poiché ha 10 figli, quindi ha cotto molta carne, e la carne nella pentola era sessanta volte di più del latte ” .

Da questa storia apprendiamo l’insegnamento di dover cambiare il nostro approccio alla vita….quante volte giudichiamo in maniera negativa il nostro prossimo e non sappiamo nemmeno cosa sia accaduto veramente….

Yorumlar


Dediche
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In memoria di Antonella bat Giuseppina z.l.
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