Come i funamboli
Se lo possono fare i funamboli, ce la possiamo fare anche noi!
Su una corda tesa. A chissà quanti metri di altezza. Spesso con forti folate di vento a loro sfavore. Ma come fanno, i funamboli???
Appena usciti dall'Egitto, ancora eccitati dagli eventi, gli ebrei si ritrovano con il mare davanti e degli egiziani furenti e pronti a tutto alle loro spalle
E così gli i nostri antenati si mettono a fare quello che fin da allora siamo sempre stati bravi a fare. Si mettono a discutere, ci dice il Midrash.
"Buttiamoci in mare a capofitto (=suicidiamoci)" dicono gli uni.
Giammai! Dietrofront! Si torna in Egitto!", ribattono gli altri. "
Non se ne parla nemmeno! Combattiamo, piuttosto!", propongono i prodi."
E invece nessuno di questi atteggiamenti era quello giusto.
"Parla con i figli di Israèl e dì loro di procedere!", ingiunge Hashèm.
''Ho promesso loro che una volta usciti dall'Egitto riceveranno la Torà sul Monte Sinai. Che si concentrino sulla destinazione, sul punto di arrivo! Che vadano avanti! Agli egizi e al mare penserò Io''.
Sì, proprio come il funambolo. Se non perde l'equilibrio, e forse anche la ragione, è perché mantiene lo sguardo fisso sul punto di arrivo, sulla destinazione, senza pensare all'altezza, al vento e allo spessore della corda …
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