Alla ricerca della vera spiritualità

La Toràh afferma:

“Egli aveva mandato a dire a Moshèh: ‘Sono Itrò, tuo suocero, e sto venendo da te insieme con tua moglie; i suoi due figli sono con lei’ ” (Shemot 18:6).

Rashi, il grande commentatore, cita la Mechilta, un Midrash, che ci dice che Itrò invia a Moshèh il seguente messaggio: “Se non vuoi venire a salutare me, vieni almeno per tua moglie; e se non vuoi venire a salutare tua moglie, vieni per i tuoi due figli.” Come mai Itrò manda quello che potrebbe sembrare un più che bizzarro messaggio?

Rav Simcha Zissel Ziv, ci chiarifica che Itrò era un grande filosofo; un sincero e onesto ricercatore della verità. Ha provato qualsiasi forma di idolatria possibile, e ha ottenuto la consapevolezza che ognuna era vana e priva di significato. Infine, ha abbracciato l’ebraismo. Però, prima di studiare la Toràh, non era consapevole del fatto che fosse possibile ottenere un elevato livello spirituale e fare ‘ancora parte di questo mondo’, rimanendo coinvolti con i propri compagni esseri umani.

Quindi, il messaggio di Itrò a Moshèh vuole accennare al fatto che “Anche se puoi aver raggiunto l’apice della spiritualità, devi comunque adempiere ai tuoi obblighi sociali”.

La Toràh ci insegna che non si può essere spirituali se non si adempiono i propri obblighi verso l’Onnipotente, sé stessi e le persone che ci circondano. La vita è un tutt’uno integrato; bisogna aspirare a crescere in tutti i campi della vera spiritualità.

Devar Toràh basato su “Love Your Neighbor” di Rav Zelig Pliskin

Riadattamento del link: http://www.aish.com/tp/ss/ssw/Shabbat-Shalom-Yitro-5773.html