Affrettarsi a compiere del bene
Eliezer, il servo di Avraham, chiede a Rivkà dell’acqua. Lei gliela dà e poi offre l’acqua anche ai cammelli. La Torà ci dice:
"Ella si affrettò a rovesciare la sua brocca nell’abbeveratoio e corse nuovamente al pozzo ad attingere; attinse per tutti i suoi cammelli" (Bereshit 24:20).
Rav Moshè Chaim Luzzatto nota la rapidità di Rivkà nel compiere questo atto di Chesed “misericordia”: “Si è affrettata” ed “è corsa di nuovo”. Come il Midrash afferma: “Tutte le azioni dei giusti sono fatte velocemente”. (Bemidbar Rabbàh 10:7). Rav Luzzatto scrive: “L’uomo, la cui anima anela a compiere la Volontà del Suo Creatore non sarà pigra nel compimento delle Sue Mitzwòt. I suoi movimenti saranno come i veloci movimenti di un fuoco che non riposerà o si fermerà finché l’azione è stata completata” (Mesilat Yesharim, cap. 6).
Rav Isaac Sher commenta a proposito di questo che perfino quello che potrebbe sembrare un atto secondario, come dare dell’acqua a qualcuno, può elevare spiritualmente se compiuto con la giusta motivazione. Quando Rivka dà l’acqua a Eliezer e i suoi cammelli, lo fa con amore per il Chesed (atti di misericordia) che si manifesta nella sua sveltezza. Per questa azione è stata ritenuta degna di diventare la madre del popolo ebraico.
Rabbi Sher incoraggia le persone a elevare il livello del loro Chesed (atti di bontà). Molte persone compiono diversi atti di Chesed quotidianamente, solo per abitudine. Se riuscissimo a considerare queste apparentemente insignificanti azioni non come automatiche, ma come opportunità di compiere la volontà di HaShem, avremmo più successo a trasformare la materialità in spiritualità.
Riadattamento del link: http://www.aish.com/tp/ss/ssw/48925822.html
Dvar Torà basato su “Growth Through Torah” di Rav Zelig Pliskin
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