La Parashà...in brevissima - Chuqat / Balaq
CHUQAT
Un’altra settimana di azione, avventura e mistero mentre il Popolo Ebraico vaga nel deserto durante il 38° anno. Prima le regole della vacca rossa (Paràh Adumàh) che veniva bruciata con legno di cedro, issopo e filo scarlatto. Le ceneri venivano poi usate in una cerimonia di purificazione per coloro che erano entrati in contatto con un morto. Cosa ancora più strana, chi era coinvolto nella preparazione delle ceneri diventava ritualmente impuro, ma coloro su cui erano spruzzate diventavano ritualmente puri. Questa è una lezione per dirci che dobbiamo rispettare i comandamenti anche se non riusciamo a capirli. HaShem li ha decretati, sono per il nostro bene e non dobbiamo sempre sapere il perché.
Miriam, sorella di Moshè e profetessa, muore. Il pozzo che ha accompagnato il popolo ebraico per merito suo, cessa di fornire acqua. Il popolo si ribella di nuovo nei confronti di Moshè e Aharon per la mancanza d’acqua. L’Onnipotente dice a Moshè di parlare alla roccia per far uscire l’acqua. Moshè si inquieta, colpisce la roccia ed esce l’acqua. In ogni modo HaShem punisce Moshè e Aharon per non averlo santificato parlando alla roccia e gli vieta di entrare nella terra d’Israele.
Aharon muore. Suo figlio Elazar è nominato il nuovo Sommo Sacerdote. Il canaanita re di Arad attacca il popolo subendo poi una clamorosa sconfitta. C’è un’ulteriore ribellione per il cibo e l’acqua in risposta di cui HaShem manda una piaga di serpenti velenosi. Moshè prega per il popolo e HaShem gli dice di mettere l’immagine di un serpente su di un palo alto. Chiunque lo vedeva pensava ad HaShem, si pentiva e sopravviveva.
Il popolo annienta poi gli Amoraiti e Bashaniti che non solo non li hanno fatti passare pacificamente nelle loro terre, li hanno anche attaccati.
In questa Parashàh si possono sollevare tantissime domande, che possono trovare risposta consultando il testo originale e un buon commento!
BALAQ
La Parashàh di Balaq rivela degli aspetti psicologici affascinanti.
A Bilàm, un profeta non ebreo, viene concesso un livello di profezia che si avvicina molto a quello di Moshè Rabbènu. L’Onnipotente dona a Bilàm questi poteri così che le genti delle nazioni non possano dire in futuro: “Se avessimo avuto un profeta come Moshè Rabbenu, anche noi avremmo accettato la Torà e avremmo vissuto in base ai suoi insegnamenti”. Bilàm è un personaggio intrigante – alla ricerca di onore, arrogante, egoista. Purtroppo caratteristiche non così rare fra gli esseri umani.
Balàk, il re di Moàv, assume Bilàm per maledire il popolo ebraico in cambio di una fortuna in denaro. La cosa interessante è che Balàk credeva nel Signore e nel potere di invocare chas veshalòm una maledizione da parte sua, ed era convinto che HaShèm avrebbe potuto cambiare idea riguardo al “popolo eletto” (ma HaShem non è un essere umano che può cambiare idea). Bilàm era molto desideroso di accettare l’incarico di maledire il popolo.
L’Onnipotente permette a Bilàm di andare da Balàk (facendo attenzione a dire solo quello che gli ha detto HaShèm). HaShèm dona ad ogni essere umano il libero arbitrio e permette di andare nella direzione scelta. Bilàm ha provato a maledirci tre volte e per tre volte HaShèm mette nella sua bocca parole di benedizione. Balak era furioso! Così, Bilàm gli dà dei consigli con la speranza di meritare la sua parcella – “Se vuoi distruggere il Popolo Ebraico, fai sedurre gli ebrei dalle donne Moabite e dì loro di non presentarsi fin quando gli uomini si saranno inchinati a un idolo”. Balak segue il consiglio e come conseguenza HaShem manda una piaga sul popolo ebraico a causa degli uomini che sono caduti nel piano di Balak.