Come espiare le nostre trasgressioni

La Toràh afferma:
“Se chi ha peccato fosse una persona del popolo cha abbia involontariamente eseguito uno dei precetti dell’Eterno che non doveva essere compiuto, e sia (pertanto) divenuto colpevole, oppure (se in un tempo successivo all’atto stesso) gli è stato reso noto il peccato che ha commesso, (allora) per il peccato che ha commesso dovrà portare come sua offerta un capretto femmina senza imperfezioni.” (Vaikrà 4:27-28)
Non avendo al giorno d’oggi il Bet HaMikdash che ci permette di espiare le nostre trasgressioni, cos’altro possiamo fare per espiarle?
Rabbi Yochannan stava passeggiando lungo la periferia di Yerushalaim e Rabbi Yeoshua lo seguiva. Vedendo le rovine del Bet HaMikdash, Rabbi Yeoshua ha detto: “Guai a noi. Il luogo che espiava per i nostri peccati è stato distrutto.”
“Figlio mio,” ha detto Rabbi Yochannan, “Abbiamo un altro mezzo di espiazione che può essere paragonato al Bet HaMikdash: il chesed (compiere atti di bontà). Come è detto: “Benevolenza è quello che Io voglio, e non sacrifici (Hoshaia 6:6).” (Avot DeRabbì Natan, cap. 4)
L’espiazione dipende da quanto la persona si rammarica per ciò che ha fatto, chiede scusa e chiede verbalmente all’Onnipotente di accettare la sua richiesta di perdono. Forse, compiere atti di bontà aiuta il singolo a concentrarsi in modo più generale sul suo rapporto col mondo e con l’Onnipotente, entrando in uno stato in cui è in grado di esaminare i propri errori e ripararli.
Riadattamento del link: http://www.aish.com/tp/ss/ssw/48891562.html
Dvar Torà basato su “Love Your Neighbor” di Rabbi Zelig Pliskin