La ricompensa di una mitzvà
La Toràh afferma:
“Se un uomo ruba un bue o una pecora e poi lo uccide o lo vende, egli dovrà pagare cinque buoi per un bue e quattro pecore per una pecora.” (Shemot 21:37)
Perché la punizione per aver rubato una pecora è inferiore rispetto a quella per aver rubato un bue? Quale lezione possiamo apprendere dalla cosa?
Rashi, il grande commentatore del 13° secolo, cita i Saggi del Talmud, secondo cui il motivo per cui si paga di meno per una pecora è perché bisogna portarsela sulle spalle per scappare più velocemente dopo averla rubata. Correre in pubblico con una pecora sulle spalle è imbarazzante, e l’imbarazzo è parzialmente una punizione di per sé.
Rabbi Simcha Zissel di Kelm, commenta che se perfino il leggero imbarazzo di un ladro maldestro può servire per scontare in parte la punizione, tanto più se qualcuno viene imbarazzato o umiliato mentre compie una buona azione! L’azione è più elevata e la ricompensa lo sarà ancora di più!
La nostra lezione: a seconda della pena o della difficoltà che si incontra nel compiere una mizvàh, così sarà la ricompensa. Se qualcuno ti prende in giro o denigra i tuoi sforzi per compiere una mizvàh, non focalizzarti sul dispiacere temporaneo ma sulla grandezza e l’eternità della ricompensa!
Riadattamento del link: http://www.aish.com/tp/ss/ssw/48905947.html
Dvar Torà basato su “Growth Through Torah” di Rav Zelig Pliskin