Midrashim - Vayigash
«Disse Giuseppe ai fratelli: “Io sono Giuseppe...! ”» (Genesi 45,3).
Quando Giuda si rese conto che Giuseppe non acconsentiva a rilasciare Beniamino, propose ai fratelli di combattere contro gli egiziani, anche a costo di perderci la vita, e aggiunse: "Cominciamo a far fuori questo e finiamola con il Faraone!"
Parlavano a voce alta non sapendo che Giuseppe capiva la loro lingua. Quando Giuseppe vide ciò (che i fratelli erano pronti a sacrificare le proprie vite per il loro fratello minore), passando ad un tono supplichevole e gentile, gli disse: "Non voglio sapere altro se non chi ha consigliato a Beniamino di rubare il mio calice".
Rispose Beniamino: "Nessuno puo` avermelo consigliato poiche` non l`ho rubato!" Replico` Giuseppe: "Giuramelo!" Beniamino giuro` su Giuseppe suo fratello (da lui considerato defunto; giurando su di lui dimostro` di come fosse a lui caro.)
Reagi` Giuseppe: "Chi mi assicura che stai giurando su Giuseppe perché veramente gli volevi bene?" Spiegò Beniamino: "Dai nomi dei miei figli potrai sapere quanto affetto ho per lui! (Ho dato ai miei dieci figli nomi che esprimono l’amore e la nostalgia che ho verso il mio defunto fratello)".
A tali parole, Giuseppe non poté più trattenere la propria commozione e nascondere i sentimenti d’amore verso Beniamino, figlio della sua stessa madre) e disse Giuseppe ai fratelli: “Io sono Giuseppe...! ”
(Parperaot Le-Tora`)