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Il cambio di nome


La Toràh afferma:

“E Moshèh chiamò Hoshea, il figlio di Nun, Yehoshua” (Bemidbar 13:16).


Cosa sperava di ottenere Moshèh cambiando il suo nome? Cosa possiamo imparare da ciò? Rashi ci dice che Moshèh lo ha chiamato Yehoushua [dal termine ebraico Yeshuàh, salvezza] perché ha pregato che HaShem possa salvarlo dal piano delle spie, suoi compagni di missione. Il Targim Yehonatan (un commento aramaico alla Toràh) commenta su questo verso che Moshèh lo ha chiamato Yehoshua vedendo la sua umiltà.

Rav Avraham Mordechai di Gur, ha spiegato che è possibile che la natura di una persona umile sia quella di non intestardirsi sul proprio parere. Le altre spie erano tutte persone molto distinte e di carico spirituale elevato. Moshèh temeva che Yehoshua avrebbe potuto dare adito alla loro opinione facendosi influenzare, anche se la pensava differentemente. Quindi Moshèh ha specificatamente pregato per Yehoshua affinché non venisse influenzato dagli altri.

Riadattamento del link: http://www.aish.com/tp/ss/ssw/262285861.html

basato su “Growth Through Toràh” di Rav Zelig Pliskin

Dediche
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In memoria di Antonella bat Giuseppina z.l.
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