Il fine non giustifica i mezzi
La Torà afferma:
“L’Eterno parlò a Moshè dicendo:’Dì ai figli di Israele che prendano per me un’offerta’”
(Shemot 25: 1-2)
Quale lezione possiamo imparare dal fatto che la parashà di Terumà si trovi immediatamente dopo quella di Mishpatim?
Mishpatim insegna che una persona che possiede denaro deve seguire i dettami di giustizia e legge, commenta il Rav Yosef Dov Soloveitchik. Terumah tratta a proposito di donazioni e beneficenza. Prima che una persona dà del denaro in zedakà, deve fare molta attenzione che il suo denaro non sia stata ottenuto imbrogliando chiunque altro. Se una persona dà in zedakà del denaro rubando dagli altri, la sua zedakà non è considerata tale. Una mizvà eseguita per mezzo della violazione di un altro comandamento non è considerata una buona azione.
Quando si tratta di fare buone azioni, il fine non giustifica i mezzi. Sia i fini che i mezzi devono essere conformi ai dettami della Torà.
Riadattamento del link http://www.aish.com/tp/ss/ssw/114892954.html