La Parashà...in brevissima - Balàq
La Parashàh di questa settimana rivela degli aspetti psicologici affascinanti.
A Bilàm, un profeta non ebreo, viene concesso un livello di profezia che si avvicina molto a quello di Moshè Rabbènu. L’Onnipotente dona a Bilàm questi poteri così che le genti delle nazioni non possano dire in futuro: “Se avessimo avuto un profeta come Moshè Rabbenu, anche noi avremmo accettato la Torà e avremmo vissuto in base ai suoi insegnamenti”. Bilàm è un personaggio intrigante – alla ricerca di onore, arrogante, egoista. Purtroppo caratteristiche non così rare fra gli esseri umani.
Balàk, il re di Moàv, assume Bilàm per maledire il popolo ebraico in cambio di una fortuna in denaro. La cosa interessante è che Balàk credeva nel Signore e nel potere di invocare chas veshalòm una maledizione da parte sua, ed era convinto che HaShèm avrebbe potuto cambiare idea riguardo al “popolo eletto” (ma HaShem non è un essere umano che può cambiare idea). Bilàm era molto desideroso di accettare l’incarico di maledire il popolo.
L’Onnipotente permette a Bilàm di andare da Balàk (facendo attenzione a dire solo quello che gli ha detto HaShèm). HaShèm dona ad ogni essere umano il libero arbitrio e permette di andare nella direzione scelta. Bilàm ha provato a maledirci tre volte e per tre volte HaShèm mette nella sua bocca parole di benedizione. Balak era furioso! Così, Bilàm gli dà dei consigli con la speranza di meritare la sua parcella – “Se vuoi distruggere il Popolo Ebraico, fai sedurre gli ebrei dalle donne Moabite e dì loro di non presentarsi fin quando gli uomini si saranno inchinati a un idolo”. Balak segue il consiglio e come conseguenza HaShem manda una piaga sul popolo ebraico a causa degli uomini che sono caduti nel piano di Balak.