La Parashà...in brevissima – Shelàch
Il popolo ebraico ha ricevuto la Torà sul monte Sinai ed era pronto per entrare in Eretz Israel. C’era un’opinione condivisa fra le persone per cui era necessario mandare degli esploratori per controllare se sarebbe stato facile conquistare la terra. Moshè sapeva che la promessa di HaShem di donarci la Terra d’Israele includeva la garanzia di conquistarla, nonostante ciò uno dei principi fondamentali sulla vita che si possono evincere da questa parashà è questo: HaShem lascia a ognuno il libero arbitrio di andare nella direzione che sceglie. Moshè, per decreto di HaShem, manda i principi di ogni tribù (persone del più alto calibro spirituale), a esplorare la terra.
Vengono mandati dodici esploratori. Dieci ritornano riferendo di forti fortificazioni e giganti. Radunano il popolo scoraggiandolo dall’entrare in Eretz Israel. Yeoshua bin Nun e Calev ben Yefunè (cognato di Moshè) tentano di arginare la ribellione ma senza successo. HaShem decreta 40 anni di permanenza nel deserto, un anno per ogni giorno di soggiorno da parte delle spie in Eretz Israel. Questo è accaduto il 9 di Av, una data tristemente nota nel corso della storia ebraica per tragedie, tra le quali la distruzione di entrambi i Battè HaMikdash e la cacciata degli ebrei dalla Spagna.