Utilizzo del Lulav durante Sukkot
di rav Aharon Braha
La benedizione sul lulav
_ Ogni mizvà ~ precetto, prima di compierlo è necessario benedire, e subito dopo si passa a farlo.
Così anche sulla mizwà del lulàv. Bediavàd ~ a posteriori, se ha dimenticato la berachà può benedire anche dopo, a patto che non sia ancora arrivato alle hoshannòt, ma se le ha già terminate non gli è permesso dire la berachà in quel giorno. Allo stesso modo, se solleva più volte durante la giornata il lulàv, dopo che ha detto la berachà una volta, non può tornare a ripeterla. (TH2 17.1).
La benedizione è:
Baruch Attà H’ Elo- enu Melech Ha’olam Asher Kiddeshanu Bemitzwotav Veziwanu ‘Al Nettillat Lulav.
La prima volta che usa il lulàv quell’anno benedice anche Sheechejanu (TH2 17.2):
Baruch Attà H’ Elo- enu Melech Ha’olam Sheechejanu Vehikkimanu Vehigghianu lazeman hazè.
È necessario stare in piedi nel momento della berachà e nel momento in cui si esegue la
nettillàt lulàv ~ sollevamento del lulàv (TH2 17.3).
Se non aveva il lulàv, e glielo hanno portato solo durante l’Hallèl, interrompa tra i capitoli, benedica e lo scuota, poi prosegua nella lettura da dove ha interrotto (TH2 17.4).
Come si fa la Nettillàt Lulàv?
Per compiere la mizà è necessario che le 4 specie ci siano tutte, secondo le regole relative, altrimenti non esce dall’obbligo della mizwà (TH2 17.5).
Come benedire?
Si sollevi il lulàv prima senza etròg ~ cedro, con la mano destra, si benedica e poi si sollevi l’etròg con la mano sinistra. Nel caso si debba benedire anche sheechejanu (vedi sopra), si faccia subito dopo la benedizione sul lulàv. Si stia attenti che il pittàm sia verso l’alto. Si avvicini quindi al lulàv e si scuota come di seguito.
C’è anche chi usa prendere l’etrog rovesciato nella sinistra prima della benedizione e lo rovescia dopo (TH2 17.6).
Un mancino faccia come fanno i destrosi, e gli ashkenaziti usano che si invertano le mani.
Bediavàd ~ a posteriori, la cosa non impedisce l’uscita dall’obbligo della mitzwà, ma è bene che si torni a farla come si dovrebbe senza tornare a benedire. Gli ambidestri secondo tutte le opinioni fanno come i destrosi (TH2 17.7).
Chi ha i guanti deve toglierseli prima di compiere la mitzwà e in caso non li abbia tolti c’è chi dice che non ha compiuto il precetto. Se si ha un anello, è bene rimuoverlo prima di benedire. In ogni caso secondo il din stretto esce d’obbligo ( TH2 17.8).
Anche se secondo il din stretto basta sollevare il lulaàv (e l’etròg) per uscire d’obbligo; è necessario anche effettuare il “ninùa”. Per “ninùa” s’intende il portarli avanti e indietro verso l’esterno, ripetendo tre volte per ogni direzione. In ogni caso l’ordine non è fattore impedente per l’uscita dall’obbligo. Dei diversi usi sull’ordine, ne riportiamo un paio: (TH2 17.9).
1. Est, ovest, nord, sud, sopra e sotto. NON SI SCUOTA CON FORZA, ma anzi con calma.
2. La maggior parte dei sefarditi usano seguire questo diverso ordine, secondo Rabbènu
l’Arizàl: sud, nord, est, sopra, sotto, ovest.
Quando si effettua il “ninùa” verso il basso, non si rivolge la punta verso il basso, ma semplicemente si abbassano le mani che lo tengono in posizione eretta e si risollevano. Si faccia in tal modo tre volte, come negli altri casi.
Ninùa nella Teffillà
I punti in cui si effettua il “ninùa” nell’Hallèl sono i seguenti seguendo l’opinione dell’Arizal, e facendo tre volte il “ninùa” per ogni direzione:
1. Nel versetto “Hodù”, ambedue le volte in cui compare, secondo l’ordine indicato nello schema.
Nei luoghi dove si usa ripetere il versetto due volte alla fine dell’Hallel si effettui il “ninua”
solo la prima.
2. Nel verso “Anà Hashem Hoshi’ah nà”
Verso: Hodu LaHashem Ki Tov Ki Leolam Chasdò
Posizione: Sud Stia fermo Nord Est Sopra Sotto Ovest
Verso: A - - na Hashem Ho- -shi- -‘ah Nà
Posizione: Sud Nord Stia fermo Est Sopra Sotto Ovest
Dopo l’Hallel viene estratto il sefer Toràh e si effettuano le Hoshannot. Durante la lettura di
queste si fa un solo giro ogni giorno attorno al Sefer con il lulav e l’etrog in mano. (TH2
17.11).
Durante le Hoshanot di Hoshanàh Rabbàh si usa fare il giro della Tevàh per 7 volte con il
lulav e l’etrog in mano.
Ninua nella Teffillàh
_ I punti in cui si effettua il “ninua” nell’Hallel sono i seguenti seguendo l’opinione dell’Arizal, e
facendo tre volte il “ninua” per ogni direzione:
1. Nel verso “Hodu”, ambedue le volte in cui compare.
Nei luoghi dove si usa ripetere il versetto due volte alla fine dell’Hallèl si effettui il
“ninùa” solo la prima.
Nel verso “Anà Hashem Hoshi’ah nà
Schema riassuntivo:
Versetto: Hodu LaHashem Ki Tov Ki Leolam Chasdò
Posizione: Sud Stia fermo; Nord, Est; Sopra, Sotto, Ovest
Versetto: A - - na Hashem Ho- -shi- -‘ah Nà
Posizione: Sud Nord Stia fermo, Est Sopra Sotto Ovest
Dopo l’Hallèl viene estratto il Sefer Torà e si effettuano le Hoshannòt. Durante la lettura di queste si fa un solo giro ogni giorno attorno al Sefèr con il lulàv e l’etròg in mano (TH2 17.11).
Durante le Hoshanòt di Hoshanà Rabbà si usa fare il giro della Tevà per 7 volte con il
lulàv e l’etròg in mano.
La prima sera
La prima sera c’è una mitzwt ‘asè ~ un precetto, di sedersi a mangiare nella sukkà. É bene che si pensi a ciò prima di compierla (6,2).
É bene essere rigorosi a fare il Qiddùsh della prima sera dopo l’uscita delle stelle (6,3).
Il Qiddùsh si esegue così: si benedice prima “Borè Perì Haghefen”, poi
“asher bachar banu mikol ‘am”, e solo dopo “Leshev Basukkà”, ci si siede, e benedice “Sheechejianu”. Successivamente si beve un Revi’it (86 ml, circa metà di un bicchiere di plastica) o almeno la maggior parte (6,4).
Se si è fatta la benedizione di “Leshev Basukkàh” nel Qiddùsh non si deve (e non si può) tornare a farla dopo l’hamotzì (6,4).
Gli altri giorni
In occasioni diverse dalla prima sera, è necessario mangiare almeno un kezait (circa 27 grammi) di pane, con la quale si entra
nell’obbligo di fare la nettillat yadajim prima di mangiare (senza berakhà se si mangia una quantità compresa tra i 27 e i 54 grammi, con berakhà se la quantità è maggiore), e dopo aver terminato si recita la birkhàt hamazòn. É necessario mangiare questa quantità entro 7 minuti e mezzo al massimo dalla berakhà sul pane.
É meglio quindi che si reciti prima la berakhà di “Leshev Basukkàh” e solo successivamenteHamotzì. Ci sono altri che usano invertire l’ordine, e ognuno faccia a seconda del suo uso (6,15).
Un’altra circostanza in cui è obbligato a recitare la berakhà di “Leshev Basukkà” è quando si fissa una se’udà (pasto) su un cibo costituito da uno dei 5 cereali di dagàn (tali grano, orzo, segale, avena e spelta) mangiando una quantità maggiore a 4 betzìm (corrispondente a 216 grammi). In tal caso si è obbligati a fare la nettilat yadajim prima di mangiare con la berakhà relativa, Hamotzì sul mezonòt di tale cibo e birkat hamazon alla fine.
IN TUTTI GLI ALTRI CASI NON SI FA QUESTA BERAKHA’
Chag Sameach
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