Se non adesso, quando? (Pirqè Avòt 1:14)
- arachimitalia
- 5 set
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Da Perle di Torà di rav Immanuel PIazza

È scritto nel Pirqè Avòt: " Se non sarò io a preoccuparmi riguardo a come migliorare me stesso, chi lo farà per me? Tuttavia, se io mi preoccupo solo di me stesso senza aiutare gli altri, quanto veramente valgo? Se non adesso quando?".
Rav Ovadià Yosèf nel suo commento alle Massime dei Padri, Anàf Etz Avòt, spiega l'ultima parte di questo passo della mishnà, "se non adesso quando", attraverso un racconto. Tutti hanno sentito parlare del barone Shimòn Zeèv della famiglia Rotschild. Aveva un cuore d'oro, ed era sempre pronto a donare grandi somme di denaro in tzedaqà. Una volta lo incontrò un uomo che aveva bisogno di una somma di denaro per far sposare sua figlia. Il barone che voleva aiutarlo, frugò nelle sue tasche ma in quel momento non aveva con sé nemmeno una moneta. A quel punto si tolse l'orologio d'oro al quale era anche attaccato un bracciale d'oro, e lo diede a quell'uomo. Costui si rifiutò di riceverlo dicendo: "Non ti preoccupare, non è urgente, fissiamo un appuntamento per domani, e allora mi donerai una somma di denaro senza privarti del tuo prezioso orologio". Allora il barone Rotschild gli disse: "Non rifiutare la mia proposta, poiché oggi il mio cuore è molto aperto, e sono pronto a darti anche questo gioiello così prezioso, chi può saperlo come mi comporterò domani, forse il mio istinto cattivo riuscirà a convincermi a non donarti poi una somma così grande". Ciò è proprio quello che ci insegna il Pirqè Avòt in questo passo: "Se non adesso" che il mio cuore è felice nel compiere la mitzwà, "quando"? Forse domani avrò meno voglia di compiere la mitzwà, e non la metterò in atto nel migliore dei modi.
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