Purim: Mishloach Manot
È scritto nella meghillà di Esther14: Purim è un giorno in cui si dona mishloach manot ish le reehu, ossia due porzioni ad una persona.
Ha insegnato rav Josef15 che da qui impariamo che nel giorno di Purim c'è la mitzwà del misloach manot, ossia di donare a una persona due porzioni di cibo. Anche nello Shulchan Aruch16 è scritto : “C'è l'obbligo nel giorno di Purim di donare al nostro prossimo due porzioni di carne o di qualsiasi altro cibo, come scritto nella Meghillà di Esther mishloach mattanot ish le reehu, ossia due porzioni a una persona. Chi dona mishloach manot a più persone è meritevole di lode”.
Il motivo della mitzwà
Nei Poseqim troviamo due motivi per cui i Maestri hanno comandato questa mitzwà:
ï Dal momento che il malvagio Amman disse al re Achashverosh c'è nel tuo regno un popolo diviso e sparso, come a dire che il popolo di Israele non era unito, noi abbiamo l'obbligo di donare l'un l'altro due porzioni di cibo, per aumentare l'amore, il bene e la pace nel nostro popolo. Infatti donando al nostro prossimo il misloach manot gli mostriamo il nostro amore e lo portiamo anche ad affetto nei nostri confronti17 .
ï Inoltre, dal momento che ci sono delle persone povere che si vergognano a mostrarlo e a chiedere la zedakà, donando il “misloach manot” senza fare differenza tra ricchi e poveri, anche il povero non si vergognerà di ricevere e avrà così due porzioni da mangiare durante il banchetto di Purim18.
A quante persone bisogna donare
Bisogna donare due porzioni di cibo differenti ad una persona. Chi spedisce a più persone è meritevole di lode19. Le due porzioni sono in corrispondenza ai due regali che ha donato il re Achashverosh a Ester, la casa di Amman e l’anello del re20 .
Cosa bisogna mandare
ï Non si esce d'obbligo regalando soldi, vestiti e altri tipi di utensili21. Il motivo per cui non si esce d'obbligo è perché questa mitzwà è stata stabilita affinché tutti abbiano da mangiare per il banchetto, quindi non c'è nessuna utilità nel regalare soldi, vestiti e utensili; inoltre nella Meghillà è scritto misloach manot letteralmente porzioni, quindi cibo o bevande e non soldi o vestiti e utensili22.
ï Non si esce d'obbligo donando due porzioni di cibo dello stesso tipo, per esempio due petti di pollo, e ciò perfino se sono messi in due piatti o in due recipienti differenti; infatti dal momento che si tratta di due cose della stessa specie questo non è considerato due porzioni23. ï Si esce d'obbligo anche regalando due bevande (esclusa acqua e soda24), o regalando una porzione di cibo e una bevanda25. Tuttavia è meglio essere rigorosi e regalare due porzioni di cibo26.
ï C'è chi sostiene che si esce d'obbligo soltanto donando due porzioni di cibo cotto già pronte per essere mangiate e non donando cibo crudo27 e questo perché "porzioni" significa più che altro cibo pronto per essere mangiato. C’è invece chi sostiene28 che si esce d'obbligo anche se il cibo è crudo (cioè manca soltanto la cottura), mentre non si esce d’obbligo soltanto nel caso si doni un animale vivo. Secondo quest'ultima opinione è stata stabilita l'alachà nel libro Chazon Ovadia29.
ïSe si tratta di due pezzi differenti che hanno sapori differenti, anche se della stessa specie si esce d'obbligo, come per esempio la lingua e il petto di vitella30.
ï Anche il pane è considerato, quindi donando il pane e una porzione di cibo si esce d'obbligo31
Quale valore deve avere
C'è chi sostiene32 che bisogna donare due porzioni importanti secondo la persona che le riceve. Quindi se si dona il misloach manòt a una persona ricca, bisogna donargli due porzioni onorevoli e importanti. C'è invece chi sostiene che bisogna donare due porzioni importanti secondo la persona che le dona, quindi una persona ricca anche se dona il misloach manòt a un povero, deve donare due porzioni ricche33. Nel Beùr Alakhà e nel libro Chazòn Ovadià34 è stata stabilita come alakhà che a priori bisogna donare due porzioni che siano importanti sia secondo la persona che le dona che secondo la persona che le riceve, uscendo così d'obbligo secondo tutte e due le opinioni.
Quantità di ogni porzione
Non si esce d'obbligo della mitzwà donando due porzioni di cibo seppure ognuna di esse equivale alla quantità di 1 kezait (27 g) di cibo o 1 reviìt (86 cc) se era una bevanda, bensì bisogna donare due porzioni di cibo abbondanti e importanti, secondo il luogo in cui si trova e ciò vale anche riguardo alle bevande35. C'è invece chi sostiene36 che ogni porzione di cibo deve essere della quantità di almeno 171 g.
In che maniera compiere la mitzwà
Nel responso alackico Binian Tzion37, è scritto che forse si esce d'obbligo di questa mitzwà soltanto se spedisce il misloach manòt attraverso un inviato. Difatti è scritto nella Meghillà di Ester mishloach manòt che significa letteralmente "spedizione delle porzioni", e sembrerebbe dunque che ci sia bisogno di spedire con un inviato. É possibile spedire il misloach manòt anche attraverso un inviato non ebreo o un bambino che ancora non è bar mitzwà, ma bisogna assicurarsi che il misloach manòt sia arrivato a destinazione38. Tuttavia, c'è chi sostiene39 che si esce d'obbligo della mitzwà anche senza spedire attraverso un inviato, bensì la persona stessa porta il misloach manòt, anzi secondo questa opinione è meglio compiere la mitzwà portando di persona piuttosto che tramite l'inviato, poiché c’è un concetto generale che dice: mitzwà bo yotèr mibeshluchò, letteralmente: "è meglio fare la mitzwà da soli piuttosto che attraverso un inviato".
Chi è obbligata compiere la mitzwà
Sia gli uomini che le donne sono obbligati a compiere questa mizvà40, tuttavia l'uomo regala il misloach manòt soltanto agli uomini e non alle donne e la donna regala il misloach manòt soltanto alle donne e non agli uomini (vedi il motivo nel Ramà). Anche i bambini dall'età di 13 anni e le bambine dall'età di 12 anni, sono obbligati a compiere la mitzwà, ed è bene educare anche le bambine e i bambini piccoli già dall'età di 6 anni in poi a compiere questa mizvà41 . Anche il povero deve compiere questa mitzwà (nel caso in cui non ha i mezzi per compiere questa mizwà vedi nello Shulchàn Aruch 695:4 ,come si deve comportare).
Quando compiere la mitzwà
Bisogna compiere questa mitzwà durante il giorno di Purim e non la sera42, dopo la lettura della Meghillà della mattina.
Altre regole generali
-Non si esce d'obbligo della mitzwà donando il mishloach manòt ad un bambino43
- Non si esce d'obbligo della mitzwà donando il mishloach manòt a un non ebreo, dal momento che non è considerato reèu44.
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14 cap. 9 v 2
15 TB Meghillà 7
16 siman 635 seif 4
17 Rabbi Shlomo haLevi Elkabetz, nel libro "Manot Ha Levi"
18 Terumat haDèshen siman 111
19 Shulchan Aruch 695:4
20 Kaf HaChayim, seif qatan 37
21 Mishna Berurà seif qatan 19
22 Terumat haDeshen
23 Aruch haShulchan seif 14 ,Chazon Ovadia pag. 125
24 Rav Elia Shiv zz”l, Mishnà Berurà edizione dirshu, nota 41
25 Mishnà Berurà seif katan 19
26 Chazon Ovadia pag.124 a nome di Rabbenu Chananel
27 Maghen Avraham seif qatan 11 a nome di Maharil
28 Perì Chadash
29 pag. 118
30 Chazon Ovadia pag. 125, Mishnà Berurà edizione Dirshu a nome di Rav Shlomo Zalman
Oirbach zz”l
31 Chazon Ovadià pag. 128
32 Chayè Adam a nome di Ritbà
33 Sde Chemed
34 pag. 129
35 Aruch haShulchan seif 15
36 Chazon Ovadià pag. 123
37 siman 44, riportato dalla Mishnà Berurà seif qatan 18
38 Chazon Ovadià pag. 147, Pisqé Teshuvòt pag. 587
39 Eshel Avraham Botshtash, responso alachico Maharì Asad, siman 27, Chazon Ovadià
pagina 143
40 Rama 695:4
41 Chazon Ovadià
42 Ramà 695:4
43 Chazon Ovadia pag. 145
44 Chazon Ovadia pagina 142 nella nota 4
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