Mizvot legate alla Parashà - Bo
Troviamo in questa parashà diverse Mizvot, principalmente legate al Qorban Pesach e ad altre questioni relative a Pesach. Trattiamo qui della prima Mizvàh illustrata nella Parashàh – quella di fissare Rosh Chodesh (4), quella di raccontare la sera del Seder dell'uscita dall'Egitto (21) e quella di santificare i primogeniti (18).
4 (Mizvàt 'asèh 3) Santificare i mesi e fare i conti dei mesi [e degli anni], com'è detto "E questo mese è per voi il capo dei mesi..." (Shemot 12:2)
Il mese ebraico è basato sul rinnovo della luna. Ogni qualvolta si vede la luna nuova, è possibile sancire che è Rosh Chodesh, dopo che il Bet Din ha ricevuto la testimonianza di due testimoni kesherim ~ idonei e ha decretato che effettivamente è Rosh Chodesh.
Questa Mizvàh consiste nel fatto che il Bet Din ~ Tribunale rabbinico facciano i calcoli e sappiano se è verosimile che si veda la luna o meno, così da poter interrogare i testimoni come si deve e decretare il nuovo mese annunciando le parole "Mequdash Mequdash" ~ "Santificato, è santificato [il nuovo mese]." Subito dopo inviano messaggeri in Eretz Israel e fuori nelle varie comunità ebraiche per annunciare in che giorno è caduto Rosh Chodesh ~ capo mese, affinché tutti sappiano quando fissare le feste di conseguenza.
Similmente il Bet Din deve fare il calcolo degli anni, affinché sappia sancire quando aggiungere un ulteriore mese di Adar e rendere l'anno me'ubbar ~ embolismico [letteralmente incinto – perché ci sono due Adar], affinché il calendario permetta che il mese di Nissan [che segue il mese di Adar] cada sempre nel periodo primaverile.
Non si fissano i mesi e si effettuano questi calcoli in questo modo se non in Eretz Israel, com'è detto "Ki MiTzion Tetzè Toràh" ~ "Perché da Tzion esce la Toràh". Nel caso però ci sia un Talmid Chakham di enorme statura spirituale che ha ricevuto la Semichàh in Eretz Israel ed è uscito fuori da Eretz Israel non lasciando alcuno pari al suo livello in Eretz Israel, può sancire queste norme fuori da Eretz Israel. Nel caso però gli si riveli che qualcuno in Eretz Israel lo ha raggiunto come elevatezza, allora gli è vietato sancire alcunché riguardo al mese.
I calcoli da compiere sono eccezionali, e ci troviamo dinnanzi a una delle dimostrazioni che HaQadosh Barukh Hù ha dato ai figli di Israel la Toràh orale. Ogni 29 giorni, 6 ore e 793 milleottantesimi di ora la luna si rinnova. Questo dato è praticamente impossibile da sapere in modo così preciso per un essere umano, e si è invece trasmesso di generazione in generazione da Moshèh Rabbenu fino ai giorni nostri.
Come facciamo oggigiorno che non abbiamo un ente o un Chakham indiscusso di questo genere? Da quasi duemila anni abbiamo un calendario fisso e questa Mizvàh non si può più applicare. Il calendario fisso è stato stabilito perché a causa delle persecuzioni c'era il rischio che si perdessero le competenze per fissare il mese. Pertanto Rabbì Hillel HaNassì, figlio di Rabbì Yehudàh HaNasì ha fissato un calendario fisso, incredibilmente preciso nell'arco dei secoli, valido fino ai giorni nostri, senza alcuna imprecisione. [È importante notare che nell'arco di tutta la storia umana non c'è un altro calendario di questa precisione. Persino il calendario Maya (molto successivo), considerato particolarmente preciso, lo è solo per un intervallo di secoli limitato, ma non fino ai tempi moderni.
21 (Mizvàh 'asèh 9)
Raccontare dell'uscita dall'Egitto la sera del 15 di Nissan, com'è detto "Vehiggadta LeVinkhà BaYom Hahù ..." ~ "E racconterai a tuo figlio in quel giorno..." (Shemot 13:8). È una Mizvàh rendere ciò noto ai figli, ognuno a seconda delle sue capacità. E anche se non ha figli, è una Mizvàh raccontare. Chiunque abbondi nel raccontare dell'uscita dell'Egitto, è lodevole. Quella sera persino un povero non cominci a mangiare fino a quando non si siede sul gomito sinistro (hasebàh) come fanno le persone libere (Derekh çherut), e così non beva meno di quattro bicchieri di vino / succo d'uva, e ognuno di questi bicchieri contenga almeno Revi'it (81 cc), persino se necessita di avere Tzedaqàh al fine di acquistarli. Questa Mizvàh si applica in ogni luogo e in ogni periodo la sera del 15 di Nissan sia per gli uomini che per le donne.
18 (Mizvàh 'asèh 8) Santificare i primogeniti maschi che sono nati di parto naturale dalla madre, com'è detto: "Qadesh Lì Kol Bekhor Peter Kol Reçhem Bivnè Israel, BaAdam uVaBehemàh Lì Hù" ~ "Santifica per Me ogni primogenito nato di parto naturale dei figli di Israel, sia che sia [primogenito] di uomini che di animali, esso è Mio" (Shemot 13:1) Questo riguarda sia primogeniti che sono integri di corpo che coloro che hanno difetti tali che non gli permettano di vivere tanto (Terefàh).
Riguardo al primogenito di un animale (Bekhor Behemàh) se è di animale puro e integro, va shaçhtato nella zona del Bet HaMiqdash chiamata 'azaràh, come altri sacrifici della categoria dei "Qodashim Qalim". Si asperge il suo sangue con un utensile dove è stato raccolto il sangue della Sheçhitàh chiamato "Mazreq", direttamente sull'altare (Mizbeach), effettuando l'aspersione in corrispondenza della base dell'altare (Yesod). Si sacrificano le interiora (Emurin). Le carni vengono consumate dai Kohanim, nell'arco di due giorni e la notte intermedia. Anche un Kohen che ha un animale puro primogenito deve portarlo come offerta.
Per santificare l'animale è una Mizvàh dire "Harè Zèh Qodesh" ~ "Questo è santificato"; anche se non l'avesse detto l'animale è comunque santificato di per sé.
Questa Mizvàh si applica sia in Eretz Israel che fuori, ma quando giungeva un animale primogenito da fuori Eretz Israel persino in Eretz Israel non si sacrificava ma i kohanim lo consumavano dopo che avesse subito un difetto fisico (Mum).
In questo periodo, in cui non abbiamo ancora il Bet HaMiqdash ricosturito, sia in Eretz Israel che fuori si attende che l'animale invecchi e si renda inadatto a essere sacrificato [Ir'è 'ad SheIstaev] e lo si regala al Kohen, che può farlo consumare a chiunque lo desideri, perché è considerato un bene che gli appartiene. L'unica limitazione è che è vietato farlo lavorare o tosarlo, sia esso intero o difettorso. Ed è una Mizvàh consumarlo entro il primo anno di vita, sia che sia integro che difettoso.
Se la proprietà del feto oppure della madre è di un non ebreo [non tenuto quindi a queste Mizvot] anche solo in minima parte, l'animale è esente dalla primogenitura. Spesso oggigiorno si utilizza questa forma di "società" con un non ebreo per evitare ogni problema di questo genere. Questa Mizvàh si applica sia per gli uomini che per le donne, perché tutti sono tenuti a 'santificare' il primogenito.
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