Mattanòt laEvionìm
Dal Libretto di Purim di rav Immanuel Piazza
È scritto nella Meghillà di Ester45: “...e regali per i poveri (mattanot la evionim..).
Nella Ghemarà 46 è scritto a nome di Rabbi Yosef che da qui studiamo che nel giorno di Purim bisogna donare un regalo a due poveri, in totale due regali, uno per ogni povero e così è stata anche fissata la alakhà nello Shulchan Aruch47: "ogni persona è obbligata a donare almeno due regali a due poveri (ossia uno per ogni povero) ".
Chi è obbligato alla mitzwà
Sia gli uomini che le donne sono obbligati a compiere questa mitzwà48. Il motivo per cui anche le donne sono obbligate a compiere la mitzwà è sia perché anche loro erano coinvolte nel miracolo di Purim, sia perché è scritto nella Meghillà49...e gli ebrei misero in atto e ricevettero su di loro le mitzwot di Purim... , e per ebrei si intende anche le donne50. È bene educare anche i bambini dai sei anni in poi a compiere la mitzwà51. Anche chi è povero è obbligato a compiere questa mitzwà52. Il motivo per cui non si recita una benedizione prima di compiere questa mitzwa è perché forse il povero non vorrà ricevere il regalo in qual caso la mitzwa non è stata compiuta e si sarebbe quindi recitata la relativa benedizione invano53.
Come si compie la mitzwà
Secondo il Chazon Ovadià54, si esce d'obbligo anche donando un assegno e anche se la banca è chiusa durante Purim, dal momento che il povero può utilizzarlo per pagare una persona che lo conosce e si fida. Si può compiere questa mitzwà donando cibo o soldi. C'è discussione tra i posekim se si esce d'obbligo di questa mitzwà donando un utensile o un vestito: c'è chi sostiene55 che si esce d'obbligo da questa mizva anche donando un utensile o simili, dal momento che il povero può ottenere i soldi per la seudà di Purim vendendo l'utensile immediatamente e quindi è come se gli avessero donato soldi o cibo. La Mishnà Berurà56 sembra essere dell'opinione che non si esce d'obbligo della mitzwà donando utensili o simili e così è anche l’opinione del Chazon Ovadià57. Per quanto riguarda la quantità di soldi da donare, nel responso alakhico Zera Yaaqov58 è scritto che bisogna donare a ogni povero la misura di 171 g di cibo, o donare in soldi il valore equivalente ai 171 g di pane e così ha anche scritto il Ben Ish Chai59. Il Ritbà invece ha scritto60 che basta donare la misura di una perutà (ai giorni d'oggi in Israele equivale a 10 agurot) ad ogni povero e così è anche scritto nella Mishna Berura’ 61, nel libro Chazon Ovadia62 e nel responso alachico Or Le Zion63. Ad ogni modo però è bene essere rigorosi e donare ad ogni povero almeno una misura di 171 g di cibo, o donare in soldi ad ogni povero il valore equivalente ai 171 g di pane. Infatti anche il Rambam64 ha scritto che è meglio aumentare nel donare "mattanot la evionim” (regali per i poveri), piuttosto che aumentare nel "misloach manot” e nel banchetto di Purim, dal momento che non c'è gioia più grande di rendere felici i poveri, gli orfani e le vedove. L'opinione di Rav Eliashiv zz”l è più rigorosa. Infatti, secondo la sua opinione, anche il Ritba è d'accordo che ai giorni d'oggi non basta donare il valore di una perutà, dal momento che soltanto in passato una perutà aveva un valore più alto e quindi si usciva d'obbligo dalla mitzwà, ma ai giorni d'oggi non è più così e non basta nemmeno donare il valore equivalente di 171g di pane, bensì bisogna donare ad ogni povero una quantità decente di cibo o di soldi che egli non si vergogni a ricevere e che lo renda felice65 , quindi circa 50 shekel o 15 euro per ogni povero, in totale di 100 shekel o 30 euro . Per quanto riguarda la “Mattanà al menat leachzir” ossia donare un regalo a condizione che gli verrà restituito, nella Mishnà Berurà (Beur Alachà) viene espresso il dubbio se si esce d'obbligo dalla mitzwà donando “mattanot laevionim” a condizione che il povero restituisca la mattanà . Apparentemente è chiaro che in tal caso non si può uscire d’obbligo, perché il motivo della mitzwà è affinché il povero possa avere da mangiare durante il banchetto di Purim, quindi se il povero restituisce il dono com’è possibile che si sia usciti d’obbligo, visto che il povero nuovamente non avrà cosa mangiare?! anche nel libro Chazon Ovadià66 è scritto che in tal caso non si esce d'obbligo. Non si compie la mitzwà di “mattanot laevionim” utilizzando i soldi del maaser (la decima del guadagno), e ciò secondo quanto scritto dal Ramà67 il quale afferma che non è possibile compiere una mitzwà a cui si è obbligati utilizzando i soldi del maaser68. Tuttavia, se quando si era iniziata a compiere la mizwà del maaser si era detto “senza promessa”, belìi neder, si può donare mattanot laevionim con i soldi del maaser nel caso in cui ci si trovi in crisi finanziaria. Inoltre, è permesso aggiungere i soldi del maasèr alla somma che si è obbligati a donare di tasca propria per compiere la mitzwà delle “mattanot laevionim”, affinché si possa donare una somma maggiore a quella obbligatoria69.
Chi è considerato povero
Nello Shulchan Aruch70 è scritto che colui al quale non bastano i soldi che guadagna per sfamare la famiglia, o perché percepisce uno stipendio basso, o perché ha dei debiti, è considerato povero e riceve i soldi della zedakà. Quindi anche nel caso delle “mattanot laevionim” colui a cui non bastano le entrate per sfamare la propria famiglia, sia perché riceve uno stipendio basso che perchè ha dei debiti, è considerato povero71 . Non si esce dall’obbligo della mizwà donando “mattanot laevionim” ai poveri non ebrei. I poveri della città in cui si abita hanno la precedenza, come riguardo alla mitzwà della zedakà, tuttavia si esce d'obbligo anche donando ai poveri di un’altra città72 .
Quando compiere la mitzwà
Bisogna compiere la mitzwà delle “mattanot la evionim” di giorno e non la sera di Purim, e si deve compiere dopo la lettura della Meghillà della mattina73.
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45 9:22
46 t.b Meghillà Pag 7 a
47 694:1
48 Rama 695:4, Mishna berurà’ siman 694 seif katan 1
49 9:27
50 mishna berurà siman 695 seif katan 25
51 responso alachico Or Le Zion volume 4 a pagina 339
52 Mishnà Berurà seif katan 1
53 kaf ha Chaiim sofer seif katan 4 a nome del Rashba
54 pag. 180, e 181 nella nota
55 responso alachico ha-leket v. 2° siman 163
56 seif katan n 2
57 pagina 166
58 siman 11
59 anno 1º ,p.Tetzave’, l.15
60 t.b. Meghillà pagina 7B
61 seif katan 2
62 pag. 166
63 vol. 4º pag. 437
64 hilchot meghillà capitolo 2,h 17
65 libro Ashre Ha Ish, Moadim, pag. 408
66 a pagina 168
67 Iorè Deà 249:1
68 Mishnà Berurà seif katan 3, a nome dello Shelà,Chazon Ovadia pag. 170
69 Chazon Ovadia, pag. 170
70 Iorè Deà 253:2
71 responso alachico Or Le Zion volume 4º, pag. 438
72 libro Ashre Ha Ish moadim, pag. 407
73 kaf ha-chaiim,seif katan 18 Chazon Ovadia pag.16
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