Le Selichòt halachà e racconti
DAL LIBRO DI RAV IMMANUEL PIAZZA
Le Selichòt halachà e racconti
N.5
Le Selichòt nell' Halachà
Lo scopo delle Selichòt::
Domanda: Qual è lo scopo delle Selichòt?
Risposta:
Bisogna recitare le Selichòt con concentrazione, con calma e con molta aria di sottomissione all'Eterno; in particolare durante le "Tredici Middòt". Come scritto nel Mishlè (cap.18,v.23): "Il povero reciterà preghiere di misericordia".
Inoltre bisogna capire ciò che si legge e recitare il tutto con sentimento.
Per questo coloro che usano recitare velocemente le strofe: "Anenu Avinu anenu" e "Ase le-maàn Shemecha", non si comportano come si deve e bisogna interrompere questo Minhag.
Durante le Selichòt bisogna controllare le proprie azioni e fare Teshuvà. Si deve fare un resoconto del proprio comportamento. Inoltre dal momento che si avvicina Rosh ha-shana, giorno in cui vengono giudicate le azioni di ogni persona, è necessario aumentare il compimento delle Mizvòt e delle buone azioni.
(Tradotto dal libro: "Chazon Ovadia, Iamim noraim", 30:13 e 33:18)
Chazàn:
Domanda: Chi bisogna scegliere come Chazàn per le Selichòt?
Risposta:
Nello Shulchàn Arùch (Orach-chaiim 53:4) è scritto che il Chazàn (in particolare nei "Iamim noraim") deve avere queste caratteristiche: Essere una persona giusta, senza peccati, che non si siano mai sentite brutte cose a suo riguardo, nemmeno quando era bambino. Inoltre deve essere umile e indulgente, ben voluto dal pubblico, deve avere una voce piacevole d'ascoltare, e deve essere abituato a leggere la Torà, i Profeti anteriori e posteriori. Deve anche saper pronunciare bene tutte le lettere, come si deve.
Infatti nel caso in cui questi non sia in grado di pronunciare come si deve le lettere: ח (Chèt); ע (Ain); ק ( Kof) anche se ha tutte le caratteristiche elencate sopra, ad ogni modo non è bene nominarlo come Chazàn. Tuttavia nel caso in cui non ci sia un'altra persona giusta come lui che ha tutte quelle buone qualità, è permesso nominarlo Chazàn, ma s'impegni nell'abituarsi a pronunciare le lettere come si deve.
A priori bisogna cercare un Chazàn che abbia almeno 30 anni e sia sposato.
Nel caso in cui bisogna scegliere tra un giovane allievo di Yeshiva, non sposato e che non ha 30 anni, che sà però essere Chazàn, e un altro che è sposato e ha 30 anni, ma è una persona semplice, è meglio nominare come Chazàn il giovane allievo di Yeshiva, dal momento che studia Torà giorno e notte.
(Tradotto dal libro: "Chazon Ovadia, Iamim noraim", 33:1, 34:2)
Non c'è il Minian:
Domanda: Come si deve comportare un pubblico che non ha il Minian per le Selichòt?
Risposta:
Nel caso in cui non c'è ancora il Minian nel Beth ha-kneset si possono inziare le Selichòt ma bisogna saltare alcuni passi che verrano poi ricompletati nel momento in cui arriverà il Minian.
Come ad esempio le parti in lingua aramaica: "Rachamana", "Deanè laàniè Anenàn", "Machè u-masè".
Questo perchè gli Angeli che ci aiutano a far salire le nostre preghiere di fronte al Signore non conoscono la lingua aramaica. Tuttavia però quando c'è il Minian non abbiamo bisogno del loro aiuto dal momento che la Presenza Divina si trova presso di noi, per questo possiamo anche recitare le parti in aramaico.
Inoltre se non c'è il Minian non si possono recitare le 13 Middòt. Infatti anche in questo caso si inizino ad ogni modo le Selichòt saltando le 13 Middòt, e poi dopo quando ci sarà il Minian si recitino le 13 Middòt e si completino anche quelle che sono state saltate.
Nel caso in cui già si sà che non ci sarà un minian, allora si recitino fin dall'inizio le 13 Middòt, ma leggendole con i "Teamim", i toni della lettura della Torà. (per ulteriori dettagli vedi pag. 40)
(Tradotto dal libro: "Chazon Ovadia, Iamim noraim", 11:11, 31:3)
Le benedizioni della Torà:
Domanda: Colui che è andato a dormire e si è svegliato di notte per recitare le Selichòt deve prima recitare le "benedizioni della Torà"?
Risposta:
Colui che si è svegliato di notte per andare a recitare le Selichòt a priori deve recitare le "benedizioni della Torà" prima delle Selichòt. E ciò dal momento che nelle Selichòt ci sono dei versi della Torà e del Tanàch, ed è proibito recitarli prima di aver detto le "benedizioni della Torà".
Tuttavia nel caso in cui non abbia tempo per recitarle, colui che le recita dopo le Selichòt ha fonti Rabbiniche su cui appoggiarsi.
(Tradotto dal libro: "Chazon Ovadia, Iamim noraim", 5:4 (vedi anche nella nota)
Tikkùn Chazzòt o Selichòt:
Domanda: E' meglio recitare le Selichòt o il Tikkùn Chazzòt?
Risposta:
Il Tikkùn Chazzòt17 è più importante delle Selichòt, quindi nel caso in cui non si ha il tempo per recitarli tutti e due, è meglio che si reciti il Tikkùn Chazzòt.
Inoltre è bene ricordare che colui che non ha il Minian ed è rimasto sveglio fino a "Chazzòt" (la mezzanotte secondo l'ora temporale) è bene che reciti un pò di Selichòt e il Tikkùn Chazzòt.
(Tradotto dal libro: "Chazon Ovadia, Iamim noraim", 10:8 (vedi anche nella nota)
17 Tikkun Chazzòt:
Nello Shulchan Aruch (Orach-chaiim 1:3) è scritto che chi è timoroso del Signore prova sofferenza per la distruzione del Santuario di Gerusalemme.
Il grande Maestro della Mistica Arì z"l, insegnò di recitare durante tutto il corso dell'anno determinati capitoli dei Salmi che trattano riguardo alla distruzione del Santuario, e si trovano nei libri della Tefillà sotto il nome di "Tikkùn Chazzòt".
Il "Tikkùn Chazzòt" è composto dal "TIkkùn Rachel" e dal "Tikkùn Leà".
Si possono recitare questi Salmi da Chazzòt (la mezzanotte secondo l'ora temporale) fino alla fine della notte.
Le Selichòt alla radio:
Domanda: Colui che sente le Selichòt in diretta dalla radio come si deve comportare?
Risposta:
Colui che ascolta le Selichòt del pubblico in diretta dalla radio può recitare insieme a loro le 13 Middòt, così anche può rispondere Amèn al Kadish del Chazàn, anche se si trova a casa da solo.
Così anche lo stesso vale nel caso in cui ascolta le Selichòt in diretta per telefono.
E' bene chiarire che tutto ciò vale soltanto nel caso in cui si ascoltino le Selichòt in diretta e non attraverso una registrazione.
(Tradotto dal libro: "Chazon Ovadia, Iamim noraim", 21:16)
I lavoratori salariati:
Domanda: Come si devono comportare i lavoratori salariati che se andranno alle Selichòt non avranno le forze per lavorare l'indomani?
Risposta:
Troviamo tre tipi differenti di persone che "in parte" sono esenti nel partecipare alle Selichòt:
o Coloro che studiano Torà sia di sera, sia di giorno.
o Gli insegnanti del 18Talmud Torà.
o Il lavoratore salariato.
I Maestri e gli alunni che studiano Torà sia di giorno, sia di sera, dal momento che se parteciperanno alle Selichòt di notte, l'indomani non avranno le forze per studiare Torà, sono esenti dal recitare le Selichòt. Tuttavia, nel mese di Elul s'impegnino ad andare alle Selichòt qualche volta.
E nei "Iamim Noraim" s'impegnino ad andarci ogni giorno.
Così anche gli insegnanti del Talmud Torà che insegnano anche la sera: dal momento che se andranno ogni giorno alle Selichòt l'indomani a causa della stanchezza non avranno le forze per insegnare bene agli alunni, sono esenti dal partecipare alle Selichòt ogni giorno. Tuttavia, nel mese di Elul ci vadano qualche volta e nei "Iamim Noraim" ci vadano tutti i giorni.
I lavoratori salariati che andando alle Selichòt non avranno le forze per lavorare l'indomani, partecipino alle Selichòt qualche volta nel mese di Elul, e nei "Iamim Noraim" ci vadano ogni giorno.
Tuttavia sarebbe bene che gli insegnanti del Talmud Torà e i lavoratori salariati s'impegnino ad andare alle Selichòt la mattina prima di Shacrìt o il pomeriggio prima di Minchà.
(Tradotto dal libro: "Chazon Ovadia, Iamim noraim", 8:7, 10:9)
Note
18 Talmud Torà: Luogo di studio di Torà dei bambini
Shachrìt con kavvanà o Selichòt:
Domanda: Colui che partecipando alle Selichòt di notte, l'indomani non avrà le forze per pregare la Tefillà di Shachrìt con concentrazione, come si deve comportare?
Risposta:
Colui che partecipa alle Selichòt di notte, l'indomani mattina s'impegni con tutte le sue forze a non addormentarsi o sonnecchiare durante la Tefillà di Shachrìt. A maggior ragione quando indossa i Tefillìn, poichè nel momento in cui si è avvolti nei Tefillìn è proibito distrarsi da essi, e bisogna comportarsi con santità e purità.
Quindi detto ciò, colui che andando alle Selichòt di notte non avrà le forze per la Tefillà di Shacrìt, è meglio che non partecipi alle Selichòt di notte affinchè potrà recitare la Tefillà di Shacrìt con concetrazione.
(Tradotto dal libro: "Chazon Ovadia, Iamim noraim", 10:10)
Pregare per gli altri:
Domanda: Nel mese di Elul è bene pregare per coloro che non rispettano la Torà e le Mizvòt che intraprendano la giusta strada?
Risposta:
Nel mese di Elul e nei "Iamim Noraim" è molto giusto pregare al Signore di aiutare a far fare Teshuvà a coloro che non hanno ancora avuto il merito di rispettare la Torà e le Mizvòt.
Quindi in questi giorni è bene recitare con concentrazione la quinta benedizione dell'Amidà: "Ashivenu Avinu le-Toratecha". Così anche è bene ricordare in questa benedizione qualche nome di coloro che non rispettanno le Mizvòt (imparticolare se sono propri famigliari).
(Tradotto dal libro: "Chazon Ovadia, Iamim noraim", 25:21)
Regole riguardanti le 13 Middòt
Il singolo:
Domanda: Il singolo può recitare le Shalosh'esre Middòt?
Risposta:
Nel Talmùd (Meghillà 23b) è insegnata una regola generale a nome di Rabbi Yochannan: "Kol davar she-bikdushà lo ihe pachòt me-asarà".
"Kol davar she" ogni cosa che, "Bikdushà" attraverso di essa santifichiamo il Signore "lo ihe pachòt me-asarà" non può essere recitata senza dieci persone che abbiano compiuto il Bar mizvà.
Detto ciò dal momento che le 13 Middòt sono considerate "davar she-bikdushà" il singolo non può recitarle come tefillà o come supplica.
Tuttavia può leggerle come una semplice lettura e non come una supplica, recitandole con i "Taàmè ha-mikrà" i toni della lettura della Torà.
Anche il singolo può recitare il passo che prececede le 13 Middòt: "El Melech ioshev al kisè rachamim" anche se in esso è scritto "zchòr lanu haiom berit Shalosh esrè" (Ricordati oggi del patto delle 13 Middòt).
(Tradotto dal libro: "Chazòn Ovadia, Iamim noraim", 27:1)
Quante volte si recitano:
Domanda: In quale punti delle Selichòt si recitano le 13 Middòt?
Risposta:
Il Minhag è quello di recitare nelle Selichòt per cinque volte le 13 Middòt:
1. Tra il passo "Shevet Yehudà bedochak u-bezaàr" e il passo "Rachamana".
2. Dopo il passo "Rachamana".
3. Dopo il passo "Anshè Emunà avadu".
4. Dopo il passo "Tamahnu mi-raòt".
5. Alla fine delle Selichòt dopo il passo: "Zikkaròn lefanecha bashachak".
(Tradotto dal libro: "Chazòn Ovadia, Iamim noraim", 31:4)
Non è ancora arrivato il Minian:
Domanda: Come si deve comportare un pubblico nel caso in cui sia arrivato alle 13 middòt e ancora non è arrivato il minian?
Risposta:
Se il Chazan è arrivato alle 13 middòt e ancora non è arrivato il Minian, non le reciti in quel momento bensì si passi al brano che precede il Viddui: "Ribonò shel Olàm olàm", e si continuino le Selichòt fino a quando arriva il Minian. Quando il Minian arriva si ritorni al punto dove ci si era fermati , recitando quindi: "El Melech ioshev" e completando secondo l'ordine tutte le 13 Middòt saltate.
Nel caso in cui ci si accorga che non c'è speranza che arrivi il minian, si recitino le 13 Middòt non come supplica bensì come chi legge la Torà, ossia le si leggano con i "Taàmè ha-mikrà" i toni della lettura della Torà.
(Tradotto dal libro: "Chazòn Ovadia, Iamim noraim", 31:3)
Come si leggono:
Domanda: In che modo bisogna recitare le 13 Middòt?
Risposta:
Il pubblico legge a voce bassa insieme al Chazan le parole: "Vaiavòr Hashèm al panav".
Subito dopo dalle parole "Ado-nai, Ado-nai, El rachum..." in poi anche il pubblico legge a voce alta.
Nei Taàmè Amikrà, troviamo il Pasèk19.
Nelle 13 Middòt tra i due Shem Hashem: "Ado-nai, Ado-ai" è presente un Pasèk.
Nel momento in cui si dice "Ado-nai, Ado-nai" bisogna evidenziare il Pasèk, facendo quindi una piccola interruzione tra: "Ado-nai" e "Ado-nai".
E' molto grave non fare attenzione a ciò.
Nel momento in cui si recitano i due Shem HaShem: "Ado-nai, Ado-nai" ci si inchini un pochino.
Tuttavia non c'è bisogno di alzarsi in punta di piedi come quando si recita la Kedushà, bensì si tengano le gambe dritte e si recitino le 13 Middòt con concentrazione.
19 Il Pasèk: | questo è il simbolo che lo rappresenta sul testo.
(Tradotto dal libro : "Chazòn Ovadia, Iamim noraim", 32:5)
Non c'è tempo:
Domanda: Come bisogna comportarsi nel caso in cui non è rimasto il tempo per recitare tutti i Piutìm delle Selichòt?
Risposta:
Se è quasi arrivato il tempo utile per recitare la Tefillà di Shachrìt e non c'è il tempo per recitare tutti i Piutìm delle selichòt allora si salti il Piut: "Im afes rova ha-ken" e si inizi subito "Zikkaròn lefanecha bashachak". Così anche si possono saltare: "Bezocrì al mishkavi"; "Lamitvadè chatotàv"; "Elecha Hashem nasati enai", tutto quanto a seconda del tempo di cui hanno bisogno. Infatti è chiaro che è meglio saltare i Piutìm affinchè si faccia in tempo a recitare tutte e cinque le 13 Middòt.
(Tradotto dal libro: "Chazòn Ovadia, Iamim noraim", 33:6)
Contare le 13 Middòt:
Domanda: Nel momento in cui si recitano le 13 Middòt, si può contarle con le dita delle mani?
Risposta:
C'è una discussione tra i Maestri z"l riguardo a come contare le 13 Middòt di misericordia e riguardo al loro ordine. Quindi dal momento che in questo caso non è nelle nostre possibilità decidere quale opinione sia quella giusta da seguire, mentre si recitano le 13 Middòt non bisogna contarle con le mani.
(Tradotto dal libro: "Chazòn Ovadia, Iamim noraim", 33:7)
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