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Le norme della Birkhat ha-Ilanòt - prima parte

Da "Le norme della Birkhat ha-Ilanòt"

di rav Immanuel Piazza

Birkhàt ha-ilanòt


Barùkh Attà Ad. Elohènu melekh ha-olàm shelò chisèr be-olamò kelùm uvarà bo beriyòt tovòt ve-ilanòt tovòt lehanòt bahèn benè adàm.

Benedetto Tu Hashem nostro Signore, Re del mondo che non ha fatto mancare nulla nel suo mondo e ha creato buone creature e alberi buoni affinché ne avranno beneficio le persone.




1 L'importanza della Birkhàt ha-ilanòt

Nello Shulchan Arùkh1 , è stabilita un’Halachà sugli alberi in fiore che dice che colui che passeggia nel mese di Nissàn e vede gli alberi che fioriscono, recita la seguente benedizione: "Benedetto Tu Hashem nostro Signore, Re del mondo che non ha fatto mancare nulla nel suo mondo e ha creato buone creature e alberi buoni affinché ne avranno beneficio le persone".

I Chakhamìm zz"l hanno instituito questa benedizione dal momento che si tratta di un qualcosa che si rinnova di anno in anno e ciò consente all’uomo di vedere che il Signore fa fiorire gli alberi seccati2 .

Nello Shulchàn Arùkh3 troviamo una lista di berachòt che si ha l'obbligo di recitare soltanto quando si vede una cosa specifica, come per esempio: Il mare, il fiume, un monte alto e particolare, i fulmini.

La birkhàt ha-ilanòt appartiene a questa categoria, ossia si ha l'obbligo di recitarla soltanto nel caso in cui si vedano degli alberi in fiore. Ma nonostante ciò, il minhàgh seguito da sempre da tutto il popolo d'Israele, è quello di andare appositamente a vedere gli alberi in fioritura, in modo tale da poter recitare questa benedizione.

Il motivo per cui in tutte le generazioni si è data più importanza a questa berakhà, rispetto alle altre benedizioni appartenenti alla stessa categoria, è perché nello Zohar ha-kadòsh4 è scritto che nel periodo di Nissàn le neshamòt vagano nei giardini, e attraverso questa berakhà che noi recitiamo sugli alberi in fioritura, le neshamòt si elevano di livello e poi pregano per noi.

Quindi da ciò si deduce che la birkhàt ha-ilanòt è di giovamento sia per le neshamòt che si trovano nel mondo superiore,sia per noi che ci troviamo in questo mondo. Per questo motivo il minhàgh seguito da sempre è quello di andare a vedere gli alberi in fioritura, affinché si possa recitare questa importante benedizione5 .

Si può recitare questa Berakhà soltanto una volta l'anno6 .


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1 Orach Chaiìm 226:1

2 Rabbi Aharòn haLevì, nel suo libro Pekudàt haLevìm

3 Orach Chaiìm simanìm 227 e 228

4 P. Balàq, pag. 196b

5 Alikhòt Moèd, pag. 32

6 Shulchàn Arùkh, Orach Chaiìm 226:1; Chazòn Ovadià, Pesach pag.10


2 Le donne

Vige una regola generale che insegna che le donne non possono recitare la berakhà di una mitzwà che ha un tempo specifico (mitzwot asè she-hazmàn gramà). Nonostante ciò, anche le donne possono recitare la birkhàt ha-ilanòt, poiché la causa di questa benedizione non è il tempo ossia il mese di Nissàn, bensì il motivo è la fioritura degli alberi, che generalmente avviene nel mese di Nissàn7 .

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7 Chazòn Ovadià, Pesach pag. 10, a nome del Turè Even


3 Alberi da frutto

Nello Shulchàn Arùkh8 e nella Mishnà Berurà9 , è scritto che bisogna recitare questa benedizione su un albero che darà frutti e non su un albero sterile. Difatti nella berakhà che recitiamo è scritto: "...Alberi buoni affinché ne avranno beneficio le persone..., e per "alberi buoni" s'intende alberi che daranno frutti e non alberi sterili10 . A posteriori,se una persona si è sbagliata e ha recitato la berakhà su un albero sterile, se vedrà poi un albero da frutto, non dovrà ripetere la benedizione11 .

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8 Orach Chaiìm 226:1

9 Seif qatàn beth

10 Responso halachico Chaiìm Shaàl, v.1, siman 26

11 Chazàn Ovadià, Pesach, pag. 13


4 Alberi piantati nei vasi e nelle serre

Nel libro Alikhòt Moèd12 è scritto che è possibile recitare tale benedizione anche quando si vedono degli alberi nei vasi o nelle serre, poiché sono in fioritura e in futuro daranno frutti e sono considerati come gli alberi piantati nella terra. Tuttavia, non si può recitare tale benedizione sugli alberi che crescono sull'acqua anche se sono alberi da frutto, dal momento che non sono considerati come un albero piantato in terra. Difatti, anche la benedizione sui frutti che crescono su tali alberi è "Shekòl nihà bidvarò" e non "Borè perì ha-ètz".

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12 Pag. 35, a nome dei Responsi alakhici Shevet haLevì e Tzitz Elièzer


5 Orlà (albero nei suoi primi tre anni di vita)

È proibito mangiare e avere beneficio dei frutti di un albero, nei suoi primi tre anni di vita. Soltanto dal quarto anno in poi (attraverso il "Pidiòn", riscatto) è permesso mangiarne i frutti. Questo concetto si chiama Orlà.

C'è una discussione tra i Poskìm se è permesso o proibito recitare la birkhàt hailanòt su un albero di Orlà:

Secondo l'opinione del Ben Ish Chai ztz"l13 e di Rav Ovadià Yosef ztz"l14 , è permesso recitare la birkhàt ha-ilanòt su un albero di Orlà, ossia nei suoi primi tre anni di vita. E il motivo per cui è permesso, è perché non è stata fatta alcuna trasgressione nel piantare tale albero, inoltre nel quarto anno i suoi frutti saranno permessi (attraverso il "Pidiòn") e quindi la formula della benedizione di: “Affinché ne avranno beneficio le persone", è adatta dal momento che (attraverso il "Pidiòn") se ne potrà avere beneficio nel quarto anno.

Contraria invece è l'opinione di Rav Ben Tziòn Abba Shaùl ztz"l15, secondo il quale è proibito recitare la birkhàt hailanòt su un albero di Orlà. Il motivo per cui secondo questa opinione è proibito, è perché i frutti che germoglieranno da tale fioritura sono proibiti, quindi non è idoneo recitare: "Affinché ne avranno beneficio le persone".

Ad ogni modo, la Halachà è stata stabilita secondo la prima opinione.

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13 Responso alakhico Rav Paàlìm, v.3 simàn teth

14 Chazòn Ovadià, Pesach, pag. 19

15 Responso Alakhico Or letziòn, v.3, pag. 68


Il seguito se D. vuole nel prossimo numero

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