Le donne possono contare l’Omer?
L’obbligo di contare l’Omer rientra nella categoria delle “Mizvot Asè She’Hazman Gramà” – Mizvot che si applicano solo in un determinato lasso di tempo. Secondo l’alachàh le donne sono generalmente esentate dalle mizvot di questo tipo, e come tale, le donne sono esentate dall’obbligo di contare l’Omer. La questione è quindi se le donne possono contare l’Omer se vogliono e se eventualmente possono recitare la Berachàh relativa a questa mizvàh.
Per quanto riguarda la seconda domanda, è chiaro che le donne sefardite non possano recitare la Berachàh relativa al conteggio dell’Omer. L’uso sefardita è quello di seguire l’opinione dello Shulchan Aruch secondo cui, quando una donna sceglie di compiere una mizvàh che non sarebbe obbligata a compiere, non può recitare la Berachàh relativa alla mizvàh. Non essendo inclusa nell’obbligo, non può dire le parole “Asher Kideshanu Bemizvotav Vezzivanu” (“Che ci ha santificato con i suoi comandamenti e ci ha comandato…”). Quindi, per esempio, una donna che vuole compiere la mizvàh del lulav durante Sukkot, può farlo, ma senza recitare la Berachàh di “Al netillat lulav”, perché la donna non è obbligata a compiere questa mizvàh.
Per quanto riguarda la mizvàh della Sefirat HaOmer, alcune autorità alachike stabiliscono che le donne non dovrebbero compierla perfino senza recitare la Berachàh ad essa relativa, perché secondo la Cabalàh, questa mizvàh non ha rilevanza per le donne. Questa è l’opinione del Ben Ish Chai (Rabbi Yosef Chaim di Bagdad, 1833-1909) nella sua opera Rav Pealim, e del Kaf HaChaim (Rabbì Yaacov Chaim Sofer, 1870-1939). Il Chacham Ben Zion Abba Shaul (Israele, 1924-1998) segue la stessa posizione nella sua opera Or LeZion (vol.3).
Riassumendo: Le donne sono esentate dall’obbligo del conteggio dell’Omer, ed è preferibile che non lo contino affatto.
Riadattamento del link: http://www.dailyhalacha.com/displayRead.asp?readID=874
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