Le 613 mitzwòt - da Tazria e Metzorà
252 (Mitzwà Lo Ta'asè 152) "Non tagliate tutt'attorno l'estremità della vostra capigliatura---" (Vayqrà 19:27).
Ci sono due estremità, una a destra e una a sinistra, e su ognuna si è passibili di un divieto a sé stante. Pertanto chi si rade completamente la testa o solo queste due zone trasgredisce due volte questo divieto della Torà, persino se lo fa tutto in una volta. Trasgredisce il divieto anche chi rade con le forbici. È necessario lasciare almeno 5 mm per non trasgredire il divieto (quanto basta per afferrare il capello e piegarlo su sé stesso). La zona alla quale il divieto potrebbe riferirsi riguarda l'estremità dei capelli che parte dall’osso dietro l'orecchio in alto fino alla punta dell’orecchio.
In realtà cii sono tre opinioni che spiegano quale sia la zona del divieto:
La più facilitante sostiene che è la zona 1.
Una seconda opinione sostiene che la zona vietata arrivi fino al trago dell’orecchio (zona 2).
La terza opinione sostiene che la zona si estende fino all’altezza del termine del padiglione dell’orecchio (zona 3).
Per la donna non c'è questo divieto, ma le è vietato radere queste estremità dei capelli di un uomo ebreo, persino se è un bambino. Questo divieto si applica in ogni tempo e in ogni luogo.
253 (Mizvàh Lo Ta'asèh 153) "--- e non radere l'angolo della tua barba"
(Vayqrà19:27).
Nella barba ci sono cinque zone chiamate "angoli della barba", e per ogni zona c'è un divieto a sé stante. Pertanto chi rade tutta la barba [in modo vietato], anche
tutta in una volta, trasgredisce cinque divieti della Torà.
La trasgressione si commette solo quando la rasatura viene eseguita
con una lama (Tà'ar), perché la Torà si esprime riguardo alla barba con il verbo Tasçhìt ~ distruggere, e quindi se la rasatura è stata eseguita con una forbice si è esenti da pena, nonostante sia comunque vietato.
Ci sono però Poseqim che permettono di utilizzare particolari rasoi elettrici per radersi, a condizione che questi non recidano il pelo. È possibile reperire delle liste di rasoi elettrici 'permessi' per poter porre attenzione a questa serie di divieti della Torà.
Anche quando il rasoio è permesso bisogna porre comunque attenzione a
non premere il rasoio elettrico per farlo arrivare in maggiore profondità affinché non si rischi comunque di recidere il pelo.
A una donna è permesso recidere i peli della barba se ce li ha, ma le è vietato recidere quella dell'uomo.
Il divieto si applica in ogni luogo e in ogni tempo.
264 (Mizvàh Lo Ta'asèh 160) È vietato a un Kohèn rendersi impuro avvicinandosi all'impurità dei morti, com'è detto: "Non si renderà impuro con un defunto ---" (Vayqrà 21:1).
Un Kohèn che tocca un morto o subisce una forma d'impurità da esso derivato o da una tomba, trasgredisce questo divieto. Sia che tocchi, sia che sollevi una parte del cadavere (pur non toccando) o si trovi sotto lo stesso tetto sotto il quale si trova il cadavere.
Non solo un cadavere trasmette impurità ma anche una parte di esso
o quanto fuoriesce da esso, come del sangue.
Quindi a un Kohèn è vietato entrare in una stanza in cui sa che si trova un morto, e in un cimitero.
Se si è reso impuro intenzionalmente (Mezìd) è passibile di frustate (Malqùt). Però è permesso rendersi impuro per un Met Mitzwà, ossia un morto ebreo che non ha chi si occupi di lui, e così anche per alcuni parenti stretti (vedi 265). Questa Mitzwà si applica in ogni luogo e in ogni tempo per Kohanìm maschi che non abbiano perso la Kehunà (challalìm) ma il divieto non riguarda le donne.
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