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La mazà shemurà



… a proposito di pesach: mangiare matzà venuta a contatto con sostanze liquide e la “mazà shemurà”

 La Mishnà Berurà (composta da Rav Israel Meir Kagan di Radin, 1839 – 1933) parla a proposito dell’uso osservato da alcune comunità di non mangiare, durante pesach, matzà che sia venuta a contatto con qualsiasi tipo di liquido. Chi osserva questo uso non può mischiare la matzà con acqua o uova e simili. Il motivo che sta dietro a questo uso è che si teme che una parte dell’impasto che costituisce la matzà non sia stato ben cotto e, se dell’impasto crudo viene a contatto con del liquido, può diventare chamez.

La Mishnà Berurà scrive che, seppure non si dovrebbe deridere coloro che osservano questo uso, in realtà non ha alcuna base alachica. Dice che non si sospetta che un prodotto sia vietato a meno che non ci sia una buona ragione per farlo. Se la matzà è stata cotta in una fabbrica in cui si è stati attenti a tutte le procedure richieste dall’alakhà, non c’è motivo di sospettare che siano rimaste delle parti di impasto crude. Questo in particolare per quanto riguarda le matzot dei nostri giorni che sono dure come crackers e quasi bruciate. È altamente improbabile che la matzà di oggi abbia dell’impasto non cotto a sufficienza. Anni fa la matzà era più spessa e morbida e c’era forse posto per sospettare. Oggi tuttavia, questa preoccupazione è del tutto infondata e quindi l’uso comune è quello di mangiare e cucinare la matzà mischiata in qualsiasi liquido si voglia. Ovviamente bisogna accertarsi che la matzà che si mangia sia stata cotta e seguita da mashghichim affidabili e che sia timbrata come “kasher lepesach”

La sera del seder bisogna mangiare mazà che, non solo sia kasher lepesach, ma che sia anche etichettata come “shemurà mishaat haketzirà”. Questo significa che l’intero processo, a partire dalla mietitura del grano, è stato compiuto con l’intento di compiere la mizvà e sotto supervisione continua. A rigor di termini, l’obbligo di usare specificatamente “mazà shemurà” si applica solo durante il seder. Tuttavia, dicono a nome del Gaon di Vilna (Rabbì Eliau di Vilna, 1720 – 1797) che mangiare “matzà shemurà” durante tutta la festa di pesach sia una mitzvà deoraita (direttamente dalla Torà). Ci sono quindi alcune persone che mangiano “mazà shemurà” durante tutto pesach per eseguire la mitzvà al meglio anche secondo l’opinione del Gaon di Vilna.  Rav Aharon Kotler, il rinomato fondatore e Rosh Yeshivà di Lakewood, insisteva affinché fosse servita “matzà shemurà” ai suoi studenti durante tutto pesach, nonostante il costo di quest’ultima fosse superiore rispetto alla semplice matzà “kasher lepesach”. Secondo lui, se il Gaon di Vilna considerava una mitzvà deoraita quella di mangiare matzà shemurà per tutto il periodo di pesach, allora vale la pena seguire questa pratica. Pertanto è buona cosa mangiare matzà shemurà per tutta la durata di pesach, ma come detto sopra, questo non è strettamente richiesto dall’alakhà

Riassumendo: anche se alcune comunità hanno l’abitudine di non mangiare matzà che sia venuta a contatto con delle sostanze liquide, secondo l’alakhà è permesso. La sera del seder bisogna mangiare matzà etichettata come “shemurà mishaat hakezirà”. Alcuni hanno l’uso di mangiare solo “matzà shemurà” per tutta la durata della festa.

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