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Il treno delle berakhot

Tratto da "Perle di Mussar" di rav Immanuel Piazza


Rav Ben Tzion Abba Shaul usava dire questa allegoria:

Da lontano, sentì Aròn il suono della locomotiva, ecco si stava avvicinando lentamente un treno pieno di carichi.

Aròn cominciò a contare i vagoni del treno: 20, 30, 40, 100...

I vagoni passavano di fronte a lui uno dopo l'altro... 850, 900, 1000; "forse non c'è fine a questo treno? Cosa c'è dentro ai vagoni?" si chiese Aròn.

"...10.100 ,10.000" Sembrava che il conteggio fosse infinito. Improvvisamente vide l'ultimo vagone. Finalmente Aròn capì cosa contenessero i vagoni: il treno trasportava tutte le berakhot che aveva recitato durante il corso della sua vita .

Il treno si fermò. Comparse una mano misteriosa che tirava fuori dai vagoni le sue berakhot: due berakhot furono tirate fuori da un vagone, tre da un altro, e un'altra da un terzo.

Da alcuni vagoni non fu tirata fuori nessuna berakhà.

Nel binario vicino si avvicinò un altro, decorato. Si fermò proprio accanto al primo treno, le sue porte si aprirono, e un tappeto rosso fu steso. Al suono delle trombe, le berakhot che erano state precedentemente colte dal primo treno, furono passate a questo secondo treno, decorato e maestoso.

Il grande treno di 25.000 vagoni non si spostò e espandeva in cielo nuvole di fumo.

Aròn si accorse che il contenuto dei 25.000 vagoni fu passato in 30 vagoni semplici.

Aròn era sorpreso:

a) Come era possibile che 30 vagoni bastassero per ricevere il contenuto di 25.000 vagoni?

b) Perché nel vagone maestoso che si trovava nel binario accanto furono passate soltanto poche berakhot?


Spiega rav Ben Tzion Abba Shaul:

Nel corso della vita una persona benedice mediamente due milioni e mezzo di berakhòt.

Lasciato questo mondo, quando l'uomo arriverà di fronte al Tribunale Celeste, passerà davanti a lui un lunghissimo treno con migliaia di vagoni.

Tuttavia sarà deluso quando si accorgerà che una parte delle berakhot che ha recitato durante la sua vita ha perso il suo vero significato.

Mi spiego meglio. È naturale che riceverà la ricompensa per ogni berakhà che ha recitato, anche per quelle berakhot che ha recitato velocemente o senza concentrarsi. Tuttavia il numero delle berakhot di qualità, ossia quelle perfette, sarà ridotto e purtroppo riempirà soltanto pochi "vagoni del treno".

Recitare ogni benedizione con la giusta concentrazione non è un obiettivo semplice per niente. Tuttavia se una persona s'impegna a recitare almeno due o tre berakhot al giorno come si deve, piano piano reciterà con concentrazione tutte le berakhot del giorno.

Cosicché quando si presenterà di fronte al Tribunale Celeste sarà felice nel vedere un treno pieno di berakhot perfette, recitate come si deve.

Tratto dal libro"Milà achat Amèn"di A. Shteren


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