Hilkhòt Shabbàt - Pasti di Shabbàt
Dal libro Kitzùr Hilkhòt Shabbàt di Yaaqòv Yechezqèl Pozen
N.7
P. IL PASTO SABBATICO
Il pasto sabbatico del giorno è quello essenziale, per cui chi ha una porzione particolare, la deve lasciare per Shabbàt a pranzo e non per la cena di venerdì sera.
Per la mitzwà di godersi pasti importanti di Shabbàt, si mangiano sia pesce che carne, anche il venerdì sera; ovviamente, è esclusa la persona a cui non fa bene mangiare carne. È importante mangiare pesce in tutti e tre i pasti di Shabbàt.
È considerato un kavòd Shabbàt cuocere a casa le challòt per Shabbàt. Un altro motivo di questa usanza è per avere l'occasione di effettuare la mitzwà del prelievo della challà dall'impasto. Ovviamente, se l'impasto non arriva alla quantità che implica l'obbligo del prelievo secondo la Torà, bisogna fare attenzione a non pronunciare la berakhà inerente.
Q. TRE PASTI
È mitzwà mangiare tre pasti di Shabbàt. Così come tutte le mitzwòt di Shabbàt, anche in questo non c'è differenza tra uomini e donne.
Una persona alla quale mangiare tanto al pranzo di Shabbàt renderebbe difficile mangiare il terzo pasto, deve mangiare di meno a pranzo. In questo bisogna avere "la testa sulle spalle".
Il terzo pasto (seudà shelishìt) è anche chiamato "tre pasti" (shalòsh seudòt). Questo perché proprio con il terzo pasto, che si mangia senza troppo appetito, si dimostra che i pasti di Shabbàt sono stati mangiati per mitzwà e non per soddisfare l'appetito. Quindi il terzo pasto comprende in qualche modo la mitzwà di tutte e tre i pasti.
È mitzwà anche dormire di Shabbàt e così pure fare piacevoli passeggiate nei giardini. Tuttavia, tutto questo nella giusta misura, perché non bisogna passare tutto lo Shabbàt solamente mangiando, dormendo e passeggiando, ma bisogna dedicare tempo allo studio della Torà; soprattutto per chi durante la settimana per via del lavoro non ha tempo di studiare, lo Shabbàt è donato affinché si dedichi allo studio.
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