Hilkhòt Shabbàt - Le melakhòt: 5 Trebbiare (seguito)
Dal libro Kitzùr Hilkhòt Shabbàt di Yaaqòv Yechezqèl Pozen
n.21
F. SUCCHIARE IL LIQUIDO DAL FRUTTO
Se tutto il frutto è in bocca, è permesso succhiarne il succo. Se invece non si tiene tutto il frutto in bocca, e si tratta di un frutto la cui spremitura è un divieto della Torà, come l'uva, è giusto evitare di succhiarne il succo.
G. SPREMITURA DI LIQUIDI IMPREGNATI NEI CIBI
È vietato anche spremere dei liquidi da cibi dove originariamente non c'erano liquidi, come nel caso di cibi lessi che hanno assorbito liquidi durante la lessatura, o di una fetta di pane impregnata di liquido. L'unica differenza è che se si tratta di liquidi che non si trovavano originariamente nel cibo, è vietato spremerli solamente se lo si fa perché si vuole consumare il liquido. È invece permesso se lo scopo è asciugare il cibo dal liquido che lo impregna.
H. STRIZZARE PANNI
Il divieto riguarda anche i tessuti, per cui è vietato strizzare dei vestiti o degli stracci, se lo scopo è l'utilizzo dei liquidi.
A volte, con quest'azione si trasgredisce pure la melakhà d'imbiancare; questo quando strizzare una stoffa è parte dell'opera di lavaggio.
A volte, strizzando un tessuto si trasgredisce solo il divieto che deriva dalla melakhà di trebbiare. Altre, al contrario, si trasgredisce solo il divieto che deriva dalla melakhà d'imbiancare.
Se il tessuto è impregnato d'acqua o di altri liquidi che puliscono, strizzandolo si trasgredisce la melakhà di imbiancare; se poi si vuole utilizzare l'acqua che esce, si trasgredisce pure il divieto che deriva dalla melakhà di trebbiare.
Se invece il tessuto è impregnato di liquidi che non puliscono, come vino rosso, strizzandolo si trasgredisce solo il divieto che deriva dalla melakhà di trebbiare; questo a condizione che il liquido non vada perduto.
Quindi, se si sono rovesciati dei liquidi sulla tovaglia, e si vuole levarli con l'aiuto di un cucchiaio o di un coltello, bisogna fare attenzione a non far pressione sulla tovaglia, affinché il tessuto non venga strizzato.
Così pure, quando si lava un bebè di Shabbàt e lo si unge con dell'apposito olio, con l'aiuto di un panno o ovatta, bisogna fare attenzione che non si strizzino mentre si unge il bebè. Lo stesso problema c'è con i fazzoletti bagnati, appositi per la pulizia al posto della carta igienica.
Per l'unzione dei bebè, la cosa migliore è mettere un po' d'olio direttamente sulla pelle e dopo spalmarlo con un panno o con l'ovatta, e non metterlo direttamente nell'ovatta o nel panno.
I. STRIZZARE I CAPELLI
I Maestri hanno decretato di non strizzare i capelli, e proprio per questo si usa non lavare il corpo interamente di Shabbàt, a meno non sia per mitzwà, come nel caso del miqwè.
J. MUNGERE
Bisogna studiare come fare per la mungitura delle vacche, perché anche lì c'è un problema inerente alla melakhà di trebbiare.
Anche una donna che ha bisogno di liberarsi del proprio latte anche quando il bambino non ha bisogno di latte, deve domandare a un rabbino come deve fare.
K. FRANTUMARE NEVE E GHIACCIO
I Maestri hanno vietato di frantumare ghiaccio o neve con le mani: alcuni dicono che la motivazione è perché questo assomiglia all'opera di trebbiare; altri dicono perché sembra come se si creasse acqua; secondo un'altra opinione, dal momento che è vietato l'uso di un elemento nuovo che non c'era prima di Shabbàt, bisogna evitare perfino di lasciare che il ghiaccio si sciolga da solo, a meno che il ghiaccio non si sciolga direttamente nella bevanda, per cui è permesso mettere ghiaccio in una brocca d'acqua. Comunque, a fatto compiuto è permesso usare l'acqua del ghiaccio sciolto, anche se era riconoscibile perché il ghiaccio non stava ancora nel bicchiere.
L. CREARE GHIACCIO
Non è chiaro se sia permesso creare ghiaccio di Shabbàt, ma di Yom Tov è più facile permetterlo.
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