Hilkhòt Shabbàt - Le melakhòt: 5 Trebbiare
Dal libro Kitzùr Hilkhòt Shabbàt di Yaaqòv Yechezqèl Pozen
n.20
Melakhà 5 – TREBBIARE
A. TREBBIARE E SEPARARE UN PRODOTTO DALL'INSIEME ORGANICO A CUI APPARTIENE
Dopo che il grano è stato accumulato in covoni, si deve trebbiare: questo significa separare i chicchi dalla spiga. Un derivato di questa opera è l'estrazione dei legumi dai baccelli secchi, i quali si possono paragonare alle spighe. Così come quando si levano i chicchi dalla spiga, questi diventano "cibo", ugualmente quando, ad esempio, si estraggono i piselli dal baccello, diventano "cibo", perché prima non si potevano mangiare. Se invece il baccello è ancora fresco, esso stesso è considerato cibo insieme ai piselli, per cui levare i piselli dal baccello è una semplice separazione di cibo da altro cibo.
B. SPREMITURA
Per via di questa melakhà, è vietato spremere frutti per consumarne il succo. Infatti, così come attraverso la trebbiatura i chicchi diventano "cibo", attraverso la spremitura si crea una bevanda, il succo. Secondo la Torà, questo divieto riguarda solamente i prodotti che sempre si spremono, come l'uva e le olive. Ma spremere dei frutti che non tutti usano spremere è solamente un divieto rabbinico.
Riguardo a tutti i frutti la cui spremitura è vietata dalla Torà, c'è un decreto che divieta il consumo del loro succo, anche se questo è fuoriuscito da solo; questo per timore che se fosse permesso, alla fine la gente arriverebbe a spremerli con le proprie mani.
Invece, riguardo ai frutti vietati solo per decreto rabbinico, il consumo del succo fuoriuscito da solo è vietato solamente se si tratta di frutti che erano stati messi da parte con lo scopo di spremerli, ma se erano destinati a essere mangiati, è permesso, perché non si teme che la gente li sprema di Shabbàt.
C. SPREMERE FRUTTI QUANDO IL LIQUIDO CADE DENTRO CIBI
Abbiamo spiegato che è vietato spremere frutti perché, come nella trebbiatura, estraendo il liquido si crea una cosa nuova: prima il frutto era "cibo", ora con la spremitura si è creata una cosa nuova, una bevanda. Se così, il divieto c'è solo quando quanto esce dal frutto è definibile come "liquido", e non come "cibo", perché solo allora quanto esce è "una cosa nuova": di conseguenza, è permesso ad esempio spremere il limone su una fettina panata, perché il limone che cade sulla fettina non è identificabile come liquido.
D. SPREMITURA DI LIMONI
È vietato spremere dei limoni, perché il limone è un frutto destinato molto molto spesso a essere spremuto. Per questo, anche quando si taglia un limone a fettine, bisogna fare attenzione a non tagliarlo in un recipiente, perché spesso tagliandolo ne fuoriesce il succo, che poi viene usato perché si è raccolto nel recipiente; bisogna piuttosto tagliarlo su un piano, dove l'eventuale succo che esce va perduto.
E. QUAL È LA DEFINIZIONE DI "CIBO"
Agli effetti della regola esposta nel paragrafo precedente, bisogna sapere cosa è considerato "cibo" e cosa è considerato liquido o bevanda.
Se si può versare con facilità, quindi si può bere, è una bevanda, altrimenti è considerato cibo.
Se c'è un miscuglio di cibo e liquido, la definizione è a seconda della maggioranza; se la maggior parte è solida, si considera il tutto "cibo": viceversa, si considera il tutto bevanda.
Con questo, comprendiamo il perché è permesso di Shabbàt preparare la macedonia in un'insalatiera, nonostante che tagliando la frutta a pezzettini sicuramente esce del succo: è permesso perché la maggior parte della macedonia è solida, per cui il succo che esce va a finire dentro "cibo", e quindi il succo stesso è considerato "cibo" e non liquido; quindi, tagliando la frutta, quando è uscito il succo non è stata creata una cosa nuova.
Per questo è permesso pure mettere lo zucchero nella macedonia, nonostante che per natura lo zucchero causi la fuoriuscita di liquido dalla frutta.
Appendice
dal libro "Lo Shabbat" di Isidor Grunfeld
«Trebbiare». Questo gruppo comprende ogni attività mediante la quale un prodotto naturale, solido o liquido, viene separato dal guscio o da altro contenitore naturale, o dall’insieme organico di cui fa parte.
Le melachòt comprendono: rompere noci, sbucciare piselli, ecc.., se non per consumarli subito, spremere frutta coltivata principalmente per il succo (come per esempio uva e olive).
Le ghezeròt comprendono: spremere altri frutti a scopo di bevanda.
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