Hilkhòt Shabbàt - Le melakhòt: 13 Imbianchire (seguito)
- arachimitalia
- 27 giu
- Tempo di lettura: 3 min
Dal libro Kitzùr Hilkhòt Shabbàt di Yaaqòv Yechezqèl Pozen
n.42 Melakhà 13 – Imbianchire - terza parte

H. TRASPORTO DI UN INDUMENTO BAGNATO
Abbiamo studiato che ci sono diversi decreti rabbinici il cui scopo è evitare che la gente arrivi per errore a strizzare vestiti, cosa vietata per via della melakhà di lavare. Tra questi decreti c’è anche il divieto di trasportare indumenti molto bagnati. Tuttavia, se i vestiti si sono bagnati per strada a causa della pioggia, questo decreto non vige. Quindi, anche se la persona è arrivata oramai a casa, può continuare a spostare i vestiti bagnati dalla pioggia.
SGRULLARE I BANNI BAGNATI
È vietato però sgrullare un vestito bagnato dalla pioggia, perché sgrullando, con facilità l’indumento viene strizzato dall’acqua impregnata. È possibile che sia permesso però sgrullare con delicatezza un vestito vecchio, al quale non si fa troppo caso.
Se si è versata acqua sulla tovaglia, si può raccoglierla con un cucchiaio o simili, ma bisogna fare attenzione a non pressare sulla tovaglia, per non strizzarla.
Quando ci si lava in forma permessa di Shabbàt, è vietato usare la spugna o simili, perché pressandola sul corpo si strizza.
METTERE UN VESTITO BAGNATO VICINO ALLA FIAMMA
È vietato mettere vestiti bagnati vicino a una fiamma, perché l’acqua potrebbe riscaldarsi a un livello considerato “cottura”. Per lo stesso motivo è vietato mettere vestiti, perfino solamente umidi, ad asciugarsi sopra il termosifone. Ovviamente, è permesso invece mettere un vestito completamente asciutto sul termosifone per scaldarlo.
STENDERE I PANNI
È vietato stendere i panni ad asciugarsi, anche se con questo non si compie alcuna melakhà vietata. Il motivo del divieto è il timore che chi vede sospetti che questa persona abbia lavato i panni di Shabbàt. Quanto è vietato per timore che la gente veda, è vietato anche in privato, per cui i panni bagnati non si mettono neanche sullo stendibiancheria dentro casa.
Il decreto riguarda solamente un modo usuale di stendere i panni. È però permesso mettere i panni ad asciugare in modo inconsueto, ad esempio appoggiarli semplicemente su una sedia o appenderli a una stampella. È anche permesso stendere, ad esempio, un paltò di lana, vestito che non si usa lavare a casa, perché nessuno sospetterebbe che lo si sia lavato.
Il divieto è di non stendere i panni di Shabbàt, ma se già da prima dell’entrata di Shabbàt erano stesi non bisogna toglierli prima di Shabbàt ma possono rimanere stesi fuori di Shabbàt. È permesso pure a priori stendere i panni poco prima dell’entrata di Shabbàt.
LA PULIZIA DEI VESTITI
Nell’ambito della melakhà di lavare i vestiti, rientra pure il divieto di pulirli bene senza acqua. Per questo, se un vestito scuro nuovo dove la polvere è molto visibile e al quale ci si fa molto caso, si è impolverato, è vietato levare la polvere. Il divieto riguarda la polvere, o le cose simili alla polvere per il fatto che penetrano nel tessuto. È permesso invece levare cose che si sono semplicemente posate sul tessuto, come penne d’oca, foglie o neve. Questo se la neve non si è ancora sciolta.
Se è caduto del cibo sul vestito e si è macchiato, è permesso toglierlo, ma è vietato stropicciare il tessuto fino al punto di togliere la macchia. Se si tratta di un cibo liquido, bisogna fare attenzione a non pressare il tessuto quando lo si toglie. E se il vestito si è sporcato di qualcosa riguardo alla quale ci può essere il divieto di “macinare”, come fango secco, bisogna stare attenti a non sbriciolarlo con le mani quando lo si toglie.
In ogni caso in cui si permette di togliere la polvere da un vestito, bisogna farlo con le mani o con uno straccetto non apposito per questo scopo, ma non si stropicciano due parti del tessuto l’una con l’altra, e così pure non si usa la spazzola. Tuttavia, è permesso usare la spazzola apposita per pulire le briciole dalla tovaglia.
Nell’ambito della pulizia vietata rientra la stiratura.
PIEGARE LA BIANCHERIA
I maestri hanno vietato di piegare un vestito seguendo le pieghe originali, perché in qualche modo sembra un aggiustamento del vestito. Se non si possiede un altro vestito da indossare, hanno permesso la piegatura, a patto che si seguano le seguenti condizioni:
Che si tratti di un vestito mai lavato, perché lì la piegatura non è molto rilevante.
Che si tratti di un vestito bianco, perché per i vestiti colorati, la piega è molto rilevante.
Che lo pieghi una persona sola e non lo appoggi sul tavolo mentre lo piega, altrimenti la piegatura appare come un vero e proprio aggiustamento.
In pratica, non si usa ripiegare il tallìt di Shabbàt sulle pieghe originali, ma in direzione opposta a esse.
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