Hilkhòt Shabbàt - Le melakhòt: 13 Imbianchire (seguito)
- arachimitalia
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Dal libro Kitzùr Hilkhòt Shabbàt di Yaaqòv Yechezqèl Pozen
n.41 Melakhà 13 – Imbianchire (seconda parte)

IL DIVIETO DI STRIZZARE
Come abbiamo già detto, anche la strizzatura pulisce la stoffa, per cui è vietato strizzare di Shabbàt indumenti bagnati. Questo divieto riguarda anche un batuffolo di ovatta bagnato.
SIEPI RABBINICHE INERENTI ALLA STRIZZATURA
Come riguardo a molte altre melakhòt, anche qui i Maestri hanno vietato alcune cose, come siepe, affinché non si arrivi al divieto della Torà. Hanno imposto di far attenzione a non bagnare un vestito al quale in genere ci si tiene che non sia bagnato: questo per timore che poi si arrivi a strizzare il vestito.
Abbiamo già studiato, riguardo alla melakhà della trebbiatura che, se lo scopo è l'utilizzo dei liquidi, è vietato strizzare perfino stoffe impregnate di un liquido che le sporca. Bisogna focalizzare la seguente differenza: una strizzatura è vietata dalla Torà per via del divieto di lavare solamente se la stoffa è impregnata di un liquido che pulisce, come l’acqua, ma certamente non quando si tratta di un liquido che sporca, come il vino; d’altro lato non è rilevante se l’acqua uscita dopo la strizzatura va perduta o no. Viceversa, una strizzatura vietata dalla Torà per via della melakhà di “trebbiare”, il cui significato è l’estrazione di un contenuto intrinseco, è vietata dalla Torà solamente se si usufruisce del liquido che esce, ma se ad esempio il vino che esce da un tovagliolo strizzato va perduto, non si trasgredisce il divieto. D’altro lato, ai fini della melakhà di “trebbiare” non è rilevante se il liquido che esce pulisce, come l’acqua, o sporca, come il vino.
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