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Hilkhòt Shabbàt - Le melakhòt: 10 Impastare

Dal libro Kitzùr Hilkhòt Shabbàt  di Yaaqòv Yechezqèl Pozen

n.34 Melakhà 10 – IMPASTARE

 



A. DEFINIZIONE DELLA MELAKHÀ

Nella preparazione del pane, la face successiva alla macinatura e al passaggio della farina nel setaccio, è il miscuglio della farina con l'acqua per la preparazione dell'impasto. Analogamente, per il Tabernacolo impastavano delle spezie per preparare la vernice. Chi esegue quest' opera è passibile di pena per aver compiuto la melakhà d'impastare. Non c'è differenza se mischia con la farina acqua o altri liquidi, e così pure se impasta altri cibi che non sono farina, in ogni caso trasgredisce il divieto; questo anche se non ottiene un impasto duro come l'impasto per il pane, ma esegue un qualsiasi miscuglio grazie al quale la materia insieme all'acqua diventa una sola unità.  Un derivato di questa melakhà si configura quando si mischiano con acqua materiali non commestibili, ad esempio quando si mischia terra con acqua per ottenere la malta.

Quindi la definizione della melakhà d'impastare sarà: attaccare insieme con l'acqua piccole parti di una materia, fino a ottenere un'unità. C'è chi dice che si trasgredisce dal momento che si versa l'acqua, anche se ancora non si è fatto l'impasto.


B. I DIVERSI TIPI DI "IMPASTO"


Secondo l'alakhà, le regole variano a seconda del tipo di miscuglio, di cui individuiamo quattro tipi.

  1. Impasto duro

Questo si configura quando si mischiano cibi con liquido finché si ottiene un impasto duro come quello per il pane, al punto che non si possa versare da un recipiente all'altro, così come si versano materie liquide o semiliquide. Questo è l'impasto vietato dalla Torà. E abbiamo già detto che secondo alcuni, il divieto si commette dal momento che si versa l'acqua; anche secondo questa opinione, comunque l'azione d'impastare è vietata, per cui se all'entrata di Shabbàt già l'acqua si trovava dentro la farina, è vietato ora impastare. 

  1. Impasto molle

Questo si configura quando non c'è bisogno d'impastare nello stretto senso della parola, ma basta girare con un cucchiaio o simili. Questo impasto è leggero al punto che si possa versare. Dal momento che questo non assomiglia all'impasto del pane, non è vietato dalla Torà, ma soltanto per decreto rabbinico. Se da un lato è meno grave, perché è un divieto rabbinico, dall'altro è più facile incorrere in questo divieto, perché qui secondo tutti il divieto inizia già dal momento in cui si versa l'acqua.


  1. Miscugli liquidi

Quando si mischiano elementi talmente molli da essere considerati liquidi. Qui non c'è alcun divieto, per cui è permesso ad esempio mischiare cacao nel latte o nell'acqua, o mischiare nell'acqua latte in polvere per i bambini piccoli.

  1. Miscuglio di parti grosse

È permesso mischiare parti abbastanza grosse con liquidi, anche se il liquido le unisce, perché anche dopo il miscuglio le parti grosse sono riconoscibili. Quindi è permesso mischiare nelle verdure olio e aceto, o mischiare le verdure dell'insalata russa.


C. MISCHIARE IN MODO INUSUALE

Così come riguardo alla melakhà di macinare, anche riguardo alla melakhà d'impastare, a volte hanno permesso di impastare in modo inusuale per preparare cibi. In certi casi il permesso è quando si impasta un po' alla volta e non tutto insieme. Altre volte hanno permesso quando il modo di mischiare è anomalo: invece di mischiare con un movimento circolare del cucchiaio, si permette talvolta di mischiare con movimenti dritti, su e giù, a destra e a sinistra; oppure senza usare il cucchiaio, si mescola muovendo tutto il recipiente, o versando il contenuto da un recipiente all'altro.


Segue nel prossimo numero.


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