Hilkhòt Shabbàt - Il Qiddush e l'Hamotzì
Dal libro Kitzùr Hilkhòt Shabbàt di Yaaqòv Yechezqèl Pozen
n.10
G. IL PERMESSO DI BERE PRIMA DEL QIDDÙSH DEL MATTINO
Abbiamo già detto che le regole del qiddùsh del mattino sono uguali alle regole del qiddùsh serale. Di conseguenza, anche prima del qiddùsh del mattino è vietato mangiare, così come è vietato prima del qiddùsh serale.
Qui c'è però una differenza: l'obbligo del qiddùsh serale inizia con l'entrata dello Shabbàt, mentre l'obbligo del qiddùsh mattutino inizia solamente dopo la tefillà di Shachrìt: questo perché l'obbligo del qiddùsh vige solo se dopo il qiddùsh si può mangiare; quindi, dal momento che non è permesso mangiare prima della tefillà di Shachrìt, neanche inizia l'obbligo del qiddùsh prima della tefillà. Di conseguenza, mentre il venerdì, dopo l'entrata di Shabbàt, non si può né mangiare né bere prima del qiddùsh, perché già vige l'obbligo del qiddùsh, di mattina invece non vige quest'obbligo prima della tefillà: quindi, se mangiare non si può prima della tefillà, come del resto anche di giorno feriale non si può mangiare prima della tefillà, però si potrà bere prima del qiddùsh mattutino,
Sembra conseguirne un paradosso: considerando che chi è malato ha il permesso di mangiare prima della tefillà mattutina, per lui l'obbligo del qiddùsh vige ancora prima della tefillà, per cui gli dovrebbe esser vietato mangiare e bere prima del qiddùsh.
DUE PANI
A. NETILLÁT YADÁYIM
Si fa netilàt yadàyìm dopo il qiddùsh, ma in alcune comunità si usa fare netilàt yadàyim prima del qiddùsh.
B. DUE PANI
Ogni volta che si fa un pasto a base di pane di Shabbàt, bisogna fare hamotzì su due challòt intere. Questo in ricordo della doppia razione di manna che scendeva nel deserto alla vigilia di Shabbàt, come è scritto (Shemot 16:22): Il sesto giorno raccolsero lèchem mishnè (doppia razione). Questo versetto è la fonte dell'uso di chiamare i due pani di Shabbàt lèchem mishnè.
Anche per le donne vige quest'obbligo di due pani.
Se uno fa la birkhàt hamotzì per tutti i commensali, allora non c'è bisogno che ognuno abbia davanti due pani, ma basta ricevere un pezzo di pane da chi ha fatto la berakhà, e poi ognuno può completare la quantità necessaria prendendo altro pane. Ma per uscire d'obbligo attraverso chi recita la berakhà, bisogna stare fermi al proprio posto, fare attenzione a sentire la sua berakhà e avere intenzione d'uscire d'obbligo; così pure lui deve aver intenzione di far uscire d'obbligo gli altri, È ovvio che in questo caso ognuno non ridice la berakhà di hamotzì, perché già è uscito d'obbligo della berakhà rispondendo amèn
C. LA COPERTURA DELLE CHALLÒT
Nel momento della birkhàt hamotzì, le challòt devono stare sopra la tovaglia e essere coperte; questo in ricordo della manna che scendeva dal cielo avvolta da rugiada, sopra e sotto.
D. LA PROCEDURA DELLO HAMOTZÌ
Nel momento della berakhà si posizionano le challòt una sopra l'altra e si afferrano ambedue.
Di venerdì sera si taglia la challà inferiore mentre per il pasto del giorno si taglia quella superiore. La sera del Sèder si taglia in ogni caso la matzà superiore, anche se cade di venerdì sera.
E. QUANTO PANE BISOGNA MANGIARE
Di regola è bene mangiare in ognuno dei tre pasti sabbatici poco più di kabetzà di pane, ma a posteriori può bastare un kazàyit.
Il pasto di Shabbàt deve essere adatto alla santità del giorno, per cui è bene parlare della parashàt hashavùa a tavola.
Nonostante sia mitzwà prolungare il pasto sabbatico, se alla fine si arriva per questo a discorsi vietati, è meglio accorciarlo.
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