Hilkhòt Shabbàt - I lumi di Shabbàt (seguito)
Dal libro Kitzùr Hilkhòt Shabbàt di Yaaqòv Yechezqèl Pozen
N.6
M. IL CASO DI UNA DONNA CHE SI SIA DIMENTICATA DI ACCENDERE I LUMI
Se una donna si è dimenticata di accendere i lumi per negligenza, le si dà una "multa" affinché in futuro faccia attenzione. Qual è la "multa"? C'è chi dice che deve accendere d'ora in poi, per sempre, un lume in più per Shabbàt. Altri dicono che se usa lumi ad olio, d'ora in poi dovrà mettere più olio, e se usa candele, d'ora in poi dovrà usare candele più lunghe. Siccome le opinioni sono diverse, se a una donna è capitato questo, si rivolga a un rabbino per domandare quale "multa" accettare.
N. RIGUARDO A MINCHÁ DEL VENERDÌ
Chi si è dimenticato che ancora non ha recitato la tefillà di Minchà di venerdì, e ha deciso di iniziare lo Shabbàt, non può più recitare la tefillà di Minchà, perché questa appartiene alla vigilia di Shabbàt. In questo caso, deve recitare per due volte Arvìt. Nonostante abbiamo precedentemente detto che comunque lo Shabbàt entra per l'individuo quando nella sinagoga che usa frequentare hanno già recitato Qabalàt Shabbàt, agli effetti della possibilità di recitare ancora Minchà di venerdì, questo non è valido: ossia, finché una persona non ha deciso personalmente di iniziare lo Shabbàt, può ancora recitare Minchà del venerdì, anche se nella sua sinagoga hanno oramai recitato Qabalàt Shabbàt.
O. REGOLE INERENTI ALL'OBBLIGO DI GODERE LO SHABBAT
Bisogna mangiare bene di Shabbàt. A questa mitzwà si può adempiere anche nei giorni feriali: quando si trovano da comprare cibi particolari o si hanno a casa prelibatezze che si possono conservare, è mitzwà lasciarli per Shabbàt.
Non bisogna badare alla spesa quando si compra per Shabbàt, perché i nostri Maestri dicono: nonostante che le entrate di ogni persona per tutto l'hanno siano già stabilite in Cielo da Rosh haShanà, questo non comprende le spese per Shabbàt e i giorni festivi. Si intende: se una persona spende di più per Shabbàt, la somma non gli viene scalata dal totale previsto, ma dal Cielo si farà sì che i suoi guadagni siano di più per compensare la spesa in più fatta per Shabbàt.
È mitzwà mangiare la cena di Shabbàt con appetito, e per questo si usa non mangiare un vero e proprio pasto di
venerdì pomeriggio dalla nona ora temporanea. Se però un pasto è stato iniziato di venerdì pomeriggio quando ancora era permesso, lo si può continuare.
È ovvio che il pasto di venerdì sera non si può mangiare prima dell'entrata dello Shabbàt, e chi è malato e deve
mangiare presto, si consigli con un rabbino su come comportarsi.
Siccome i cucinati per Shabbàt devono essere buoni, c'è chi usa assaggiarli prima di Shabbàt per controllare se manca
sale o qualcos'altro.
Se si assaggiano solamente e poi si tirano fuori dalla bocca, questo è permesso anche nella settimana di Tishà beAv,
periodo nel quale non si mangiano di giorni feriali cibi di carne. Così pure, se il cibo di carne assaggiato non è stato
ingoiato, è permesso poi mangiare cibi di latte, dopo essersi sciacquata la bocca. Chi non ha mangiato nulla di venerdì
prima di Shabbàt, è mitzwà che mangi qualcosa, per non entrare nello Shabbàt con la sensazione dispiacevole di chi
ha fame.
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