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Hilkhòt Shabbàt - I lumi di Shabbàt (seguito)



Dal libro Kitzùr Hilkhòt Shabbàt di Yaaqòv Yechezqèl Pozen

N.5 

K. CHI HA L'OBBLIGO DI ACCENDERE I LUMI

Abbiamo già detto che l'obbligo dei lumi ricade su tutti i familiari, senonché basta che uno accenda per far uscire tutti d'obbligo. Non fa differenza se il marito è in casa o in viaggio: comunque esce d'obbligo attraverso l'accensione da parte della moglie a casa. Ovviamente, se però sono ambedue in viaggio, e non nello stesso luogo, allora ognuno deve accendere per conto suo. 

Quanto detto che il marito non ha l'obbligo di accendere i lumi quando non è in casa, perché a casa sua la moglie li accende, è a condizione che dove lui è ospite qualcuno li accenda. Ma se il marito si trova dove nessuno accende i lumi, allora li deve accendere pure lui.

Chi è scapolo deve accendere i lumi, ma c'è differenza se abita in camera da solo o insieme ad altri. Se ha una camera solamente per lui, allora accende i lumi per conto suo. Se invece condivide il locale con altri, basta che uno accenda i lumi e gli atri, dando delle monete a chi accende, acquisiscono proprietà dei lumi anche loro, e così possono uscire d'obbligo.  Se però lo scapolo vive in famiglia o comunque è ospite di altri, allora esce d'obbligo attraverso l'accensione del padrone di casa. 

Una donna che mangia presso altri venerdì sera, è meglio comunque che accenda prima d'uscire e, come abbiamo già spiegato, lasci delle candele lunghe, affinché possa goderne quando ritorna, oppure esca dopo che si è fatto buio, sì da goderne prima d'uscire. Se non può fare nessuna delle due cose, allora deve arrivare prima di Shabbàt lì dove è ospite ed accendere lì i suoi lumi, anche se in quella casa comunque accendono i lumi. Accende con berakhà, perché più lumi ci sono e più aumenta la gioia, Però è bene che i lumi di ogni signora si riconoscano e quindi non accendano tutte nello stesso candelabro. 


l. A CHE ORA BISOGNA ACCENDERE I LUMI

Per tutte le mitzwòt della Torà che dipendono dall'inizio di un giorno, diciamo che questo giorno inizia da quando fa buio; e dal momento che abbiamo dubbio quale sia il momento considerato "buio", consideriamo l'inizio dal tramonto del sole. Per l'accensione dei lumi di Shabbàt non è così: c'è una mitzwà di aggiungere del tempo ancora prima del tramonto, e così pure all'uscita dello Shabbàt, aggiungiamo qualche minuto dopo che si è fatto buio. Ci sono diverse usanze riguardo a quanti minuti prima del tramonto bisogna accendere i lumi. 

Questo se non si vuole iniziare lo Shabbàt molto prima; ma in caso una persona voglia iniziare Shabbàt prima, può accendere le candele dal momento che vuole iniziare lo Shabbàt, e da quel momento entrano in vigore per lui tutti i divieti sabbatici. Questo però non è valido se è prima del pelàg haminchà, ossia un'ora e un quarto zemaniòt prima del tramonto.

Se un uomo non vuole anticipare l'entrata dello Shabbàt, per lui (a differenza della donna), lo Shabbàt non entra già con l'accensione dei lumi, ma dal momento che nella sinagoga della città hanno recitato nella Qabalat Shabbàt, Mizmor Shir leYom haShabbàt. Se ci sono diverse sinagoghe in città, il parametro viene stabilito secondo la sinagoga che usa frequentare. 

Bisogna fare moltissima attenzione a non accendere i lumi quando ormai è entrato Shabbàt, e se c'è dubbio, la mitzwà è proprio non accenderli affatto. Nel lasso di tempo del crepuscolo si può dire a un non ebreo di accenderli, e in tal caso la donna non reciterà la berakhà.


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Dediche
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In memoria di Antonella bat Giuseppina z.l.
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