Hilkhòt Shabbàt - I lumi di Shabbàt
Dal libro Kitzùr Hilkhòt Shabbàt di Yaaqòv Yechezqèl Pozen
e. L'ACCENSIONE DELLE CANDELE DI SHABBAT
Sono state date tre motivazioni a questa mitzwà.
Per onorare lo Shabbàt, così come quando si fa una festa si usa accendere candele.
Per rendere più piacevole la cena di venerdì sera, vedendo i lumi mentre si mangia.
Per la serenità in famiglia. Infatti quando c'è buio è facile arrivare a tensione dentro casa. Secondo questa motivazione, si dovrebbe accendere candele in tutte le camere e non solo in sala da pranzo. Oggi non usiamo accendere in tutte le camere, forse perché oggi comunque non è buio perché abbiamo la luce elettrica.
SU CHI RICADE QUEST'OBBLIGO
L'accensione delle candele è una mitzwà per la quale c'è una berakhà specifica. Nonostante che l'obbligo riguardi tutti i famigliari, si usa che sia la donna ad accendere le candele. Questo per espiare il peccato di Eva, la quale ha causato il concetto di morte, seducendo Adamo a mangiare il frutto proibito. Infatti, come risaputo, se Adamo ed Eva non avessero mangiato quel frutto, sarebbe rimasti immortali. L'anima nel corpo è paragonata a un lume, come è scritto: L'anima dell'uomo è il lume del Signore. Siccome la donna ha causato lo spegnimento di questo lume, ha l'obbligo di riaccendere il lume, perlomeno il lume di Shabbàt. Tuttavia se il marito vede che è tardi e c'è pericolo di profanazione dello Shabbàt, deve accendere lui senza aspettare la moglie.
Comunque si usa lasciare una parte di questa mitzwà al marito: è lui che ha la mitzwà di sistemare e preparare i lumi che la moglie poi accenderà.
Presso molti c'è anche l'usanza che nello Shabbàt o nello
Yom Tov che cade nei primi sette giorni dopo il parto, sia il
marito ad accendere invece che la moglie puerpera.
DOVE SI METTONO I LUMI
Abbiamo già scritto che uno dei motivi dell'accensione dei lumi è per godere meglio il pasto di Shabbàt. Secondo questo, è giusto accendere i lumi nel luogo dove si mangia, e ancora meglio proprio sulla tavola. Naturalmente, se ci sono in casa bambini piccoli questo è pericoloso. Forse per questo in molte comunità l'uso è di non accenderli sulla tavola.
QUANTI LUMI
A rigor di legge basterebbe un lume per compiere la mitzwà stabilita dai Maestri. Si usa però accenderne due, rispettivamente a due comandamenti inerenti allo Shabbat: Zakhòr (ricordati dello Shabbàt) e Shamòr (rispetta lo Shabbàt).
Un altro motivo per l'accensione di due lumi: Il valore numerico della parola ner (lume) in ebraico è 250; due lumi fa 500; 500 è il totale delle membra dell'uomo e della donna, perché l'uomo ne ha 248 e la donna 252).
C'è chi usa aggiungere un lume per ogni bambino che nasce.
In pratica si possono accendere quanti lumi si voglia, ma bisogna fare attenzione la prima volta che si accende un lume in più a dire "belì nèder" (senza voto), altrimenti sarebbe una specie di voto, che creerebbe l'obbligo di accendere questo numero di lumi anche per tutti gli altri Shabbatot futuri.
QUALI TIPI DI LUME SI ACCENDONO
C'è chi fa caso a usare olio di oliva e stoppini, ma in pratica la maggior parte di persone usa le candele.
Di regola le candele devono durare fino alla notte e perlomeno durante il pasto. Quindi, specialmente d'estate bisogna far attenzione che le candele siano abbastanza lunghe, perché spesso si fa entrare Shabbàt quando è ancora giorno e prende tempo prima che faccia realmente notte. Chi non mangia a casa venerdì sera, è uscito prima che si facesse notte e ritorna quando le candele si sono oramai spente, non ha compiuto la mitzwà e deve temere che la berakhà recitata sia stata invano. Per cui, una donna che teme di trovare le candele spente al suo ritorno, deve fare attenzione a uscire di casa venerdì sera solamente dopo che si è fatto buio, sì di aver già goduto delle candele prima di uscire. Per questo molti usano alla vigilia di Kippur prendere candele particolarmente lunghe, affinché al ritorno dalla lunga tefillà della sera di Kippùr siano ancora accese.
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