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Halakhòt di Pèsach



I Saggi insegnano che è necessario iniziare a studiare le halachòt e le usanze concernenti le festività 30 giorni prima del loro arrivo

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È usanza antica in tutte le comunità ebraiche creare un fondo monetario allo scopo di aiutare i bisognosi ad affrontare le spese che comporta la festa di Pésach. Il fondo prende il nome particolare di "Ma'òt Khittim", ossia "Soldi per il grano (della matzà)".

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Le parti della casa (singoli cassetti, ripiani, armadi ecc. o stanze intere) adibiti alla vendita a un non ebreo in quanto contenenti chamètz, non devono essere controllate o pulite. Si chiudono e si vendono. Tutto qui.

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L'orario del controllo della ricerca del Chamètz :

La ricerca del Chamètz va effettuata immediatamente dopo l'uscita delle stelle (si veda l'orario preciso nel calendario) e non è consentito rimandarla a più tardi, se non per cause di forza maggiore.

Mezz'ora prima del controllo del Chamètz non è consentito lavorare (nel senso di compiere una melakhà o mettersi a tavola), al fine di non dimenticare di effettuare la ricerca del Chamètz. È vietato pure mettersi a studiare Torà, a meno che non ci si chieda a una persona di ricordarci della Bedikàt Chamètz. Se si è impegnati in un'attività - quale mangiare, studiare Torà o altro - iniziata più di mezz'ora prima dell'orario della ricerca del Chamètz, si è tenuti a interromperla una volta giunta l'ora della Bedikà.

La ricerca del Chamètz quest'anno:

Quest'anno Pésach ricorre Motzaé Shabbàt (sabato sera). Quindi, se di norma la Bedikàt Chamètz si effettua la sera prima di Pésach, quest'anno dovremo invece farlo giovedì sera, con il calare della notte.

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Il Digiuno dei Primogeniti

I primogeniti di padre maschi che hanno superato l'età del Bar Mitzvà sono tenuti a digiunare alla vigilia di Pésach. Quest'anno lo faranno invece di giovedì, perché di Shabbàt non si può digiunare.

Qualora il primogenito sia un bambino, il padre digiuna al posto suo.

Oggi comunque si usa partecipare a una Se'udàt Mitzvà (Brit Milà, conclusione dello studio di un Trattato del Talmud ecc) invece di digiunare.

Il digiuno è in segno di gratitudine per il fatto che i primogeniti ebrei siano rimasti in vita durante l'ultima piaga che colpì i primi nati egizi.


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Quest'anno, come abbiamo detto, risulta un anno un po' particolare per via del fatto che Pésach ricorra di Motzaé Shabbat, sabato sera.

Come si fa, quindi, con la consumazione e l'arsione del chamètz? Fino a quando e come si può mangiare il chamètz?

Ecco qui qualche risposta:

Si brucia tutto il chamètz in nostro possesso di venerdì mattina, entro e non oltre l'orario ben preciso che troverete nel calendario ebraico.

Di Shabbàt mattina si fa il kiddùsh relativamente presto – entro un po' di tempo prima dell'orario di cui sopra.

Per chi avesse un balcone o un terrazzo e qualora il clima lo permetta, si consiglia (non è halachà, solo un consiglio pratico) di consumare lì il pane, evitando di farlo entrare in casa.

Si fa il Motzì su due dei quattro pani che avrete lasciato da parte appositamente a questo scopo (gli altri due li avrete già mangiati venerdì sera).

Si consiglia di mangiare del pane che non si sbriciola facilmente, quale la pita, ad esempio.

Si fa attenzione a finire tutto il pane entro poco prima dell'orario di cui sopra. Tutto quello che dovesse eventualmente rimanere, va eliminato completamente. L'ideale, sperando che si tratti solo di briciole, sarebbe di gettarlo nel water.

Ci si sciacqua bene la bocca, sempre entro l'orario di cui sopra.

Infine, si recita la preghiera di Kol Khamirà VeKhami'à (la trovate nel Siddur o in gran parte delle haggadòt).


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Dediche
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In memoria di Antonella bat Giuseppina z.l.
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