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Come kasherizzare le stoviglie per Pèsach

PRIMA PARTE - Da Perle di Pèsach

di rav Immanuel Piazza



È bene sottolineare che per ciò che riguarda le halakhòt della kasherizzazione delle stoviglie, ci sono molti particolari da conoscere, per questo è bene che ogni persona si consigli con un Rav esperto di halakhà. Inoltre è giusto ribadire che questo libricino non sostituisce il Rav.


1. Il motivo per cui si devono kasherizzare le stoviglie:

Dal momento che, durante il resto dell'anno, le stoviglie vengono utilizzate per alimenti chamètz, il chamètz è "assorbito" da questi recipienti. Pertanto, non possono essere utilizzati durante Pèsach, a meno che non venga eliminato il chamètz in essi incluso.


2. Servizio di Pèsach:

Chi ha la possibilità di comprare un servizio di stoviglie soltanto per Pèsach, è degno di benedizione.


3. La fonte dalla Torà:

Quando il popolo d'Israele ritornò dalla guerra contro Midian, prese con sé un ricco bottino, oggetti in oro e argento. Allora il Signore comandò di kasherizzare le stoviglie di Midian prima di utilizzarle, per eliminare il cibo non kashèr che era assorbito in esse, come è scritto1: "Il Sacerdote Elazàr disse ai soldati che erano andati in battaglia: Questa è la legge sulla purificazione degli oggetti....ogni cosa che venga messa sul fuoco utilizzandola per cuocere, voi dovrete passarla sul fuoco e sarà pura... Invece ogni oggetto che non venga messo sul fuoco, basterà immergerlo nell'acqua rituale". In questi versi la Torà ci insegna che ogni stoviglia che abbia assorbito un cibo non kashèr (o chamètz), per essere kasherizzato e fare in modo che tutto ciò che è assorbito in esso sia eliminato, debba essere kasherizzato nello stesso modo in cui ha assorbito il cibo non kashèr.


4. Libbùn:

Ogni stoviglia utilizzata attraverso un contatto diretto con il fuoco, come ad esempio lo spiedo, dal momento che ha assorbito il chamètz attraverso il fuoco, anche l'eliminazione del chamètz da esso dovrà essere effettuato tramite il fuoco. Mi spiego meglio: bisogna prendere lo spiedo e infiammarlo fino a che emetta delle scintille incandescenti. Questo tipo di kasherizzazione si chiama "libbùn" 2.


5. Hagalà (bollitura):

Ogni tipo di stoviglia che viene utilizzata per scaldare un liquido, come ad esempio la pentola della minestra, dal momento che questo tipo di stoviglia assorbe il chamètz tramite un liquido, anche l'eliminazione del chamètz sarà effettuata attraverso un liquido: l'acqua bollente3 . Questa operazione viene definita nell'halakhà: "Hagalà". Ossia, si fa bollire l'acqua in un recipiente (già kashèr per Pèsach o nuovo), e mentre l'acqua bolle, s'immerge completamente in essa tutta la stoviglia da kasherizzare, compresi i suoi manici. La stessa operazione va compiuta per il suo coperchio. Facendo ciò la stoviglia eliminerà il chamètz che era assorbito in essa. Le stoviglie devono rimanere inutilizzate per 24 ore prima di poter compiere la hagalà4 . Nel caso in cui non si sono potute aspettare le 24 ore, per poter compiere la hagalà, si deve aggiungere del detersivo o simili nell’acqua della hagalà5 . Prima di immergere la stoviglia bisogna pulirla bene con il detersivo, togliendo completamente tutta la sua sporcizia e la ruggine. Inoltre, bisogna pulire anche nei punti in cui ci sono le viti.6 Bisogna fare attenzione a immergere completamente la stoviglia, compreso il punto servito per afferrare l’utensile, in modo che tutta la sua superficie sia bagnata7 . Per esempio, se si afferra una pentola con una pinza, si deve far sì che anche la parte della pentola che si trova sotto la pinza si bagni, quindi durante l’immersione si dovrà afferrare la pentola prima da una parte e poi da un’altra.



1 Bemidbàr 31, 21-23

2 Shulchàn Aruch, Orach Chaiim 451:4.

3 Shulchan Aruch, Orach Chaiim 451:5.

4 Shulchan Aruch e Ramà, Orach Chaiim 452:2; Yore Deà 121:2. Vedi anche nel libro Alichot

Olam vol. 1 pag. 285.

5 Shulchan Aruch, Yore Deà 95:4. Vedi anche nel libro HaKasherut pag. 91 halakhà 26. Vedi

anche nel libro Ashre haYish, Moadim, pag. 350 a nome del Posek hador haRav Y. S.

Eliashiv ztz”l.

6 Chazon Ovadia, Pèsach, pag. 134-136.

7 Ben Yish Chai, anno I parashat Tzav halakhà 12.

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