Chanukà in brevissima
Queste Halakhot sono tratte dal libro “Chanukkà, halakhot e minhaghim” di Aharon Braha
La ricorrenza di Chanukà dura otto giorni, a partire dal 25 di Kislev. Si festeggia per ricordare i miracoli avvenuti circa duemila anni fa in questo periodo, per cui i pochi hanno sconfitto i molti, e l’oppressione greca è stata piegata da un pugno di ebrei militarmente inesperti. Grazie alle loro gesta, tutto il popolo ebraico si è innalzato spiritualmente, e beneficiamo di quanto avvenuto fino ai giorni nostri.
Per ricordare questi e altri miracoli avvenuti, la halakhà prescrive di accendere almeno un Ner ~ Lume, per otto sere, cominciando dalla sera del 25 di Kislev. L’uso più comune oggi è quello di aggiungere un lume ogni sera – ossia, la prima sera si accende un lume, la seconda due, e così via fino ad arrivare ad accendere otto lumi l’ottava sera. Questa modalità d’accensione nasce anche per permettere a chi vede i lumi di sapere subito in che sera ci si trova.
È vietato aver godimento della luce delle Nerot Chanukà, pertanto si usa aggiungere un ulteriore lume, distinguibile dagli altri, detto “Shammash” ~“ Servitore”.
La pratica più comune è di cominciare ad accendere il nuovo ‘Ner’, per poi passare ad accendere quelli precedenti spostandosi sulla destra.
Nei luoghi in cui accendere i lumi verso la strada può essere pericoloso, si accendono all’interno della casa, ed è opportuno posizionarli vicino alla porta, dalla parte opposta alla Mezuzà.
Solitamente si pongono le Nerot su una struttura, chiamata Chanukià. È bene che la Chanukiàh sia ‘onorevole’ così da ‘onorare’ la Mizvà. Così anche è bene stare attenti a utilizzare un combustibile che illumini bene. Quello migliore è l’olio d’oliva, seguito da cera e paraffina.
La Chanukià va posta in un luogo non ventoso, preferibilmente a un’altezza compresa tra tre tefaçhim (30 cm – in base all’opinione del Chazon Ish) e i 10 tefaçhim (80 cm) dal pavimento. L’altezza migliore è a sette tefaçhim (54 cm).
Tutti sono tenuti ad accendere la Chanukià, ad esclusione di chi è esente in generale dal compimento delle Mizvot, come un pazzo, un Onèn (persona a cui è scomparso un parente stretto che ancora non è stato seppellito) o un bambino. Anche un bambino però, va educato a eseguire la Mizvà. Ha l’obbligo di accendere anche chi è in lutto. Talvolta si può essere esenti parzialmente dal compimento della Mizvà, come nel caso dell’ospite o di chi si trova in luoghi particolari.
La Chanukiàh generalmente va accesa dall’uscita delle stelle, possibilmente entro la prima mezz’ora. La vigilia di Shabbat la Chanukiàh si accende prima delle candele di Shabbat, dopo Pelag HaMinchàh. È meglio pregare Minchàh con Minian prima dell’accensione se possibile. All’uscita di Shabbat invece, ci si affretti. A casa si recita prima la Havdalà e poi si accendono le Nerot Chanukà, a meno che non ci sia un Minhag chiaro che dica altrimenti.
Prima di accendere è vietato fissare un pasto e dormire, quindi già da mezz’ora prima dell’uscita delle stelle. Dall’uscita delle stelle fino all’accensione è vietato anche studiare Torà per chi ha l’obbligo di accendere, perché ci si deve affrettare a compiere la Mizvà.
Prima di accendere si recitano alcune Berakhot; la prima sera in cui si accende si aggiunge anche la berakhàh di Sheeçhejianu. È vietato parlare tra la berakhà e l’accensione. Si accende prima la candela ‘nuova’ e poi si accende quella alla sua destra, tranne in casi in cui la Chanukiàh sia stata posta in modo particolare. Dopo aver acceso almeno una candela obbligatoria (ossia non lo Shammash) si comincia a recitare “HaNerot Hallalu”.
Anche al Bet HaKenesset si usa accendere la Chanukià; si recitano le Berakhot però, solo nel caso in cui siano presenti almeno 10 ebrei.
Durante Chanukà si aggiunge in tutte le Tefillot 'al HaNissim, e così anche nella Birkat HaMazon. Non si recita il Tachanun; ogni giorno si completa l’Hallel e si legge la Torà. Non si recita Musaf se non nei giorni di Shabbat e Rosh Chodesh, e s’indossano i Tefillin come tutti i giorni. Ci sono alcune altre variazioni nella Tefillà.
A Chanukàh si usa mangiare di più, cantare durante i pasti, mangiare Sufganiot, Levivot, Sfang’, Latkes e simili. È vietato digiunare durante Chanukà, e si usa che le donne evitino di eseguire alcune tipologie di attività quando le candele sono accese. Durante Chanukà in particolare è bene studiare molta Torà.
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