Borer – sbucciare cipolle, aglio e frutta durante Shabbat
Durante Shabbat è vietato compiere la Melakhà di Borèr: separare cibo indesiderato da cibo desiderato durante Shabbat, a meno che non sussistano alcune condizioni particolari. I Posekìm si chiedono se questo divieto si applichi al rimuovere una buccia non commestibile che riveste frutta o verdura. È permesso, per esempio, sbucciare una cipolla o uno spicchio d’aglio durante Shabbat? Da una parte, sbucciando si rimuove una sostanza indesiderabile (la buccia) da una desiderabile (la cipolla), questa situazione sembrerebbe quindi rientrare in un caso di Borèr. Sbucciare sarebbe quindi permesso solo se presenti le condizioni che devono essere generalmente presenti per separare le due sostanze senza compiere la Melakhà di Borèr. D’altro canto, sbucciare non costituisce Borèr, perché le due sostanze (buccia e frutto) non sono mischiate. Borèr significa separare cibo indesiderato da cibo desiderato mischiati assieme. Nel caso di una cipolla però, la buccia copre semplicemente il cibo commestibile, e non è unita o mischiata ad essa. Si può quindi sostenere che la alakhà di Borèr non si applica allo sbucciare frutta e verdura. Questa questione è dibattuta fra le autorità alachike. L’opera “Tal Orot” sostiene che Borèr non si applica allo sbucciare, ed è quindi possibile sbucciare frutta e verdura durante Shabbat senza restrizioni. Molte altre autorità però, sono in disaccordo, e sostengono invece che sbucciare costituisca Borèr, perché la buccia è attaccata al cibo commestibile e sono quindi considerati in qualche modo una “mistura”.
Queste autorità permettono di sbucciare durante Shabbat solo “Samuch laAkhilà”, solo prima che si mangi effettivamente il cibo o prima del pasto in cui verrà servito il cibo. Non si può però, sbucciare una cipolla al mattino in preparazione della Seudà Shelishìit che si consumerà il pomeriggio tardi. Visto che, secondo questa posizione, le restrizioni di Borèr si applicano allo sbucciare, è permesso farlo solo prima del pasto. Questo è quanto stabilito dal Ramà (Rabbì Moshè Isserlès, Polonia, 1525-1572) nel Simàn 321, ed è la posizione presa da Rabbì Moshè Halevì (Israele, 1961-2001) nella sua opera “Menuchàt Ahavà”. Una eccezione a questa regola è costituita dal caso in cui una parte del frutto venga inevitabilmente rimossa assieme alla buccia. Quando per esempio si sbuccia un mango, piccoli pezzi di mango vengono via assieme alla buccia. Questo capita anche quando si sbucciano alcuni tipi di melone. In questi casi, sbucciarli non costituisce Borèr, perché è considerato che si sta separando cibo desiderabile da altro cibo desiderabile e non un cibo indesiderato da uno desiderato. Quindi, è permesso per esempio sbucciare un mango o alcuni tipi di melone lo Shabbàt mattina per una macedonia che sarà servita solo più tardi nel corso della giornata.
Questo non è applicabile a frutta comune come arance e banane, in cui la buccia si separa in modo molto netto dal frutto, senza che rimangano attaccati dei pezzi di frutta. È possibile sbucciare un’arancia e una banana solo prima del pasto, ma non per prepararle in modo da consumarle più tardi durante il giorno.
Riassumendo: è vietato sbucciare una cipolla, aglio o frutta di Shabbat, a meno che non lo si faccia appena prima del pasto in cui saranno mangiate. Frutta come mango e alcuni tipi di melone, in cui pezzi di frutta vengono inevitabilmente via assieme alla buccia, costituiscono una eccezione a questa regola. Questa frutta può essere sbucciata anche in preparazione per essere mangiata successivamente durante il giorno.
Riadattamento del link: http://www.dailyhalacha.com/displayRead.asp?readID=814
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