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Alzarsi con sollecitudine per pregare il Signore



L’uomo dovrebbe pertanto alzarsi dal sonno con l’energia di un leone, recitare modèh anì,e dedicarsi al servizio del Creatore, sia benedetto, prima che l’istinto cattivo abbia il sopravvento su di lui adducendo motivi e pretesti per non alzarsi. Per esempio, in inverno, l’istinto malvagio cercherà astutamente di sedurlo dicendogli: "Come puoi alzarti ora così presto di mattino, quando è ancora così freddo?". In estate lo tenterà dicendo: "Perchè ti alzi dal letto, se non hai ancora dormito a sufficienza?". Egli troverà altre scuse simili a queste, giacchè l’istinto cattivo sa molto bene con quali trucchi ingannare l’uomo per fare in modo che non si alzi. Pertanto,chiunque sia in grado di dominare il proprio istinto e abbia timore e rispetto della parola di D-o deve vincere questa tentazione e non darle ascolto; e anche se la cosa è difficile a causa del torpore e della pigrizia del fisico, ci si prefigga come proposito [di compiere] la volontà del Re dei re, il Santo, benedetto Egli sia. L’uomo dovrebbe comportarsi come se qualcuno l’avesse convocato per stipulare un affare vantaggioso che potrebbe fargli guadagnare del denaro oppure per riscuotere un debito, oppure come se l’avessero chiamato per mettere in salvo i propri beni dalla distruzione, nel caso fosse divampato un incendio in città o per motivi simili. In questi casi egli, per l’attaccamento ai propri beni, si sarebbe sicuramente alzato rapidamente e senza esitazioni. Così pure, se avesse dovuto recarsi a compiere un lavoro per il re, si sarebbe alzato con sollecitudine per il gran desiderio di guadagnarsi benevolenza agli occhi del sovrano e non sarebbe rimasto inattivo in modo che altri non lo potessero calunniare. A maggior ragione, dovrebbe preoccuparsi di alzarsi con prontezza e sollecitudine al servizio del Re dei re, il Santo, benedetto Egli sia. Una volta che si sarà comportato in questo modo per quattro o cinque volte, in seguito ciò non gli sarà pìù gravoso, poiché «A chi giunge per purificarsi, gli si viene in aiuto (da parte del Signore) » (Talmud Jomàh 38b).

Dal Kitzur Shulchan Aruch cap.1 par.4



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Dediche
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In memoria di Antonella bat Giuseppina z.l.
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