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"A una Niddàh non ti avvicinerai"

Non avere un rapporto con una donna Niddàh, com'è detto: "A una donna in stato d'impurità della Niddàh non ti avvicinerai" (Vayqrà 18:19)



da "Uniti Sempre"


Care Amiche

Introduzione di un “manuale d’uso” per un matrimonio di successo

A te, cara Kallàh (sposa):

Mazal Tov per le tue nozze imminenti! Ti stai avvicinando a un giorno molto importante, un giorno che è l’inizio di una vita piena di opportunità illimitate per crescere e sviluppare il tuo Servizio di HaShem.

Gli ospiti porteranno regali che sperano possano migliorare la vita della giovane coppia. HaShem (D-o), tuttavia, ha il ‘dono’ più speciale e prezioso, la formula per ottenere un matrimonio felice. È un dono che ha una garanzia a vita se usato esattamente in base alle istruzioni. Si tratta della Mizvàh (comandamento) riguardo alla Taharat HaMishpachàh, che come donna sposata hai l’opportunità unica e la responsabilità di osservare. Attraverso l’osservanza della Taharat HaMishpachàh una donna fa molto più che purificarsi, influenza l’intera famiglia.

Uno dei classici auguri che si auspicano a una giovane coppia è: “SheTizkù LeBinian ‘adè ‘ad” ~ “Che possiate meritare una costruzione eterna.” Insieme, tu e il tuo fidanzato siete una coppia perfetta voluta dal Cielo, una relazione che durerà in eterno. Quindi, vuoi trarre il meglio da essa. Vuoi proteggerla. Allora, cosa puoi fare?

Sono sicura che non useresti un nuovo strumento elettronico molto caro e avanzato senza aver letto prima attentamente le istruzioni fornite, seguendole esattamente, così da sfruttare al meglio questo nuovo oggetto.

Allo stesso modo HaShem ci ha fornito un ‘manuale d’uso’, la sacra Toràh. Lui ci ha creato e quindi solo Lui sa esattamente cosa è meglio per noi. Queste ‘istruzioni’ includono le regole del ‘Mikvèh’ (anche dette ‘niddàh’ o Mizvàh della purità famigliare).

Ci si potrebbe chiedere: “Come può questa mizvàh garantire la protezione della nostra relazione?” Molti si sono interrogati: “Come mai fra gli ebrei ortodossi che seguono queste regole, il tasso di divorzio è molto inferiore?” C’è parecchia letteratura che spiega come questa Mizvàh protegga la salute della donna, influenzi il feto e così via. Però, mi piacerebbe concentrarmi sui benefici di questa Mizvàh rispetto alla pace e all’unità in famiglia. Quale collegamento può avere questa Mizvàh con l’armonia coniugale? Come può proteggere e rafforzare la relazione?

Sarai sorpresa di vedere quanto HaShem si preoccupi di noi e la nostra relazione con i nostri coniugi! Oltre duemila anni fa, Rabbì Meir ha rivelato un concetto molto interessante. Ha detto: “Le regole della Niddàh sono state date così da rendere la moglie più amata dal marito.” In altre parole, questa Mizvàh è stata data alla donna ebrea per evitare che il marito la prenda per scontata. “Cosa?” potresti probabilmente pensare “questo non accadrà mai a noi. Ci amiamo così tanto!”

Però, siamo creature con molte sfaccettature, abbiamo una certa avversione all’abitudine. Ecco uno scenario famigliare: una donna acquista un bellissimo e costoso abito, che indossa qualche volta. Poi un giorno apre l’armadio e si lamenta con il marito, “Non ho niente da mettere!” Lui non capisce affatto, perché guardando nel suo armadio vede questo bel vestito che si va ad aggiungere a dozzine d’altri! Cosa è accaduto? Si è stancata di ognuno di essi.

Così come questo fenomeno si manifesta in talmente tante aree della nostra vita, ciò può accadere anche alla tua relazione dopo che sei sposata se c’è un contatto fisico costante. La realtà ha dimostrato che la familiarità porta disprezzo. Quindi, con il tempo, in una coppia si può essere attratti meno uno dall’altro, a causa del contatto fisico costante. Uno fra i maggiori benefici marginali di osservare questa Mizvàh è quello di prevenire questa noia distruttiva dall’infiltrarsi nel tuo matrimonio.

Osservare questa Mizvàh in realtà è molto semplice. Dal momento in cui una donna diventa Niddàh (come risultato di un ciclo mestruale o altri sanguinamenti dall’utero), sono vietati rapporti coniugali. Allo stesso modo, tutte le forme di affetto fisico sono vietate fino a quando lei conta i giorni come richiesto dalla halakhàh e poi infine si immerge in un Mikvèh Kasher. Questo periodo di tempo dura un minimo di dodici giorni (vedi pag. 35). Cambiamenti ormonali durante il periodo della mestruazione causano alla donna di avere un’avversità all’intimità. La Mizvàh consente alla donna questa opportunità senza rimorsi di coscienza. Vedi? La Toràh è per “i diritti delle donne,” ma in un modo diverso! Durante i sette giorni dopo il termine del sanguinamento (in cui la mucosa uterina si rinnova) avviene un cambiamento ormonale. Questa separazione provoca un desiderio l’uno per l’altra che culmina la notte dell’immersione nel Mikvèh. I Nostri Saggi descrivono questa esperienza estremamente positiva così: “Lei è cara al marito come nel giorno stesso del matrimonio.”

Può essere che una donna percepisca che il termine” niddàh” sia dispregiativo. In realtà non significa “mancanza di pulizia”. La parola deriva dal termine” nadad” che significa “separato”. Il fenomeno fisico di sanguinare dall’utero causa un effetto spirituale che richiede separazione. Durante il periodo della “niddàh” l’enfasi della relazione è platonico.

A livello semplice logico ci si può rendere conto dei benefici di un periodo di separazione. Una donna non osservante, il cui marito si assentava per lavoro tutta la settimana e tornava solo per il week-end, una volta ha ammesso: “Questo è ciò che ha salvato il nostro matrimonio.” La separazione ha comportato un rinnovo della loro relazione. Tuttavia, c’è molto più di questo. Durante i giorni di niddàh ci sono mumerosi modi non fisici di esprimere il vostro affetto l’uno per l’altra. Usa questa opportunità per investire tempo e impegno nel parlare di più ed essere più attenti uno all’altra. Per esempio, prepara il suo cibo preferito etc. riuscirai veramente a conoscere tuo marito; cosa gli piace, cosa lo preoccupa e così via, sviluppando quindi la relazione a un livello emozionale più profondo. Quando sarete di nuovo permessi l’una all’altro percepirete una connessione più forte che non esisteva il mese precedente. E poi, quando diventerete più anziani e la relazione fisica svanirà naturalmente, vi rimarrà un legame emozionale incredibilmente profondo.

Una donna ha detto che dopo che ha cominciato a osservare le norme di purità famigliare, è stata piacevolmente sorpresa nel notare che suo marito ha cominciato a chiamarla di tanto in tanto dal lavoro solo per chiederle come andava. Dopo averci pensato, ha realizzato che questo nuovo fenomeno avveniva specificatamente nei giorni in cui il contatto fisico era vietato. Senza perfino esserne consapevole, lui provava a legarsi emozionalmente nel periodo in cui il fisico era tenuto in sospeso. Ti sei mai chiesta come mai una coppia possa divorziare dopo venti anni di matrimonio? Forse non hanno mai sviluppato una vera relazione durante il corso del matrimonio e anni dopo, quando l’aspetto fisico della relazione diminuisce, restano senza alcuna vera connessione. Forse sono rimasti assieme per il bene dei figli, ma dopo che questi sono cresciuti, non trovano nessun motivo per continuare ad essere sposati, non avendo nulla in comune. Pertanto in realtà la Mizvàh non solo preserva l’amore della coppia l’uno per l’altra, ma implementa e ‘cementa’ la relazione con il passare degli anni. I propri sentimenti prima di sposarsi non sono affatto paragonabili a quelli fortemente radicati che possono essere acquisiti in seguito. Riguardo a Itzchak il nostro Patriarca, la Toràh ci dice (Bereshit, cap. 24, v. 63): “Egli prese Rivkàh, e lei divenne sua moglie, e lui l’amò.” Solo dopo che Itzchak ha “preso” Rivkàh, ossia dopo che l’ha sposata, lui l’ha amata. Il vero amore è costruito solo dopo il matrimonio. Può sembrare duro da credere, ma i sentimenti che già esistono fra di voi, possono diventare ancora più forti.

Rabbì Akiva ha detto, “Quando un uomo e una donna lo meritano, la Shekhinàh – la Sacra Presenza di HaShem – dimora fra di loro. Quando non sono meritevoli, sono consumati dal fuoco. Perché? Sai che il fuoco è strettamente necessario, come nel caso dell’elettricità. Pensa quanto ti sarebbe difficile andare avanti se la società elettrica decidesse di interrompere la tua corrente per l’intera giornata. Ma pensandoci ulteriormente, il fuoco può distruggere molto velocemente. Come può il fuoco, che è così utile, diventare improvvisamente una forza devastante? Quando è controllato, il fuoco è produttivo; quando è incontrollato, è distruttivo. Questa Mizvàh unica richiede controllo fra un uomo e una donna. È questo controllo che provoca al loro amore di essere positivo. In assenza di esso, è semplicemente un distruttivo amore per sé stessi.

La Toràh ci dice (Vayqràh 20:18): “Se un uomo giace con una donna che è [ritualmente impura per la sua] mestruazione… entrambi saranno recisi dal loro popolo.” Essere “recisi” [karet] è la stessa pena che riceve chi ha commesso incesto e adulterio, chi mangia durante Yom Kippur, o consuma cibo lievitato durante Pesach. “Questo non si riferisce a nessun tipo di mutilazione o scomunica. Piuttosto, è una pena spirituale, in cui una persona è recisa dalla sua fonte spirituale. L’individuo perde l’abilità di percepire e apprezzare lo spirituale e il Divino, e quindi viene reciso dal più importante elemento della vita come ebreo.” (pag. 16, Waters of Eden, Rav Aryeh Kaplan)

Come mai questa Mizvàh è chiamata “Taharat HaMishpachàh” (purità famigliare) e non “Taharat HaIshàh” (purità della donna)? Perché una donna che osserva questa Mizvàh previene che sia sé stessa che il marito ricevano la pena del Karet. Inoltre, i suoi figli saranno Tahor, nati in purità. Oltre ai suoi benefici personali, c’è anche un beneficio per tutto il Kellal Israel (il Popolo Ebraico), perché questa Mizvàh influenza la santità dell’intero Popolo. L’ “Or Zaruah” dice: “Ogni donna che è meticolosa nell’osservare le regole della Niddàh e dell’immersione nel Mikvèh e attenta nel coprire i capelli, meriterà di avere figli giusti.”

(E’ molto importante notare che se qualcuno non ha osservato le norme di Taharat HaMishpachàh fino ad ora, le porte del pentimento sono sempre aperte e quindi non ci si deve scoraggiare o disperare, ma si può decidere di fare Teshuvàh per quanto compiuto e cominciare a osservarle).

Comprendi ora la convenienza di questa Mizvàh e la sua serietà. Sappi che in proporzione alla severità della pena è la grandezza della ricompensa. Su di una donna che è attenta a osservare le regole della “Niddàh”, Rabbì Chalaftà dice, “Fortunata è lei, e fortunata è sua madre; fortunato è suo marito, e fortunata è la sua famiglia. Salva sé stessa e suo marito dal giudizio del Ghehinnam (Inferno), e li porta a vita eterna nel Mondo a Venire.” (Baraita deNiddàh, capitolo 2)

Re Salomone, che era il più saggio di tutti gli uomini, ha enfatizzato l’importanza dell’influenza di una donna ebrea sulla sua casa. “La saggezza delle donne costruisce la casa, e una donna stolta la distruggerà.” Tu quindi hai la responsabilità e la capacità inerente di convincere tuo marito, che anche se ugualmente ha il dovere di osservare questa Mizvàh, può essere restio a compierla. Se una donna crede fermamente nell’importanza della sua richiesta, userà il suo intuito e saggezza per trovare il momento opportuno e il modo appropriato per persuaderlo. Cara sposa, la decisione di osservare questa preziosa Mizvàh è solo nelle tue mani competenti! Non c’è dubbio che avrai successo una volta che avrai realizzato che sta relamente a te.

Rendendosi conto che questa Mizvàh è la base fondamentale della casa ebraica, le donne nel corso delle generazioni erano pronte a mettere a repentaglio le loro vite pur di osservarla. La Mechilta (Fine di Ki Tissà) dice: “Qualsiasi Mizvot per cui gli ebrei erano disposti a sacrificare le proprie vite per esse … per esempio, la Mizvàh della Tevillàh, queste Mizvot sono ancora osservate e non sono state abbandonate fino ad oggi.” Che possa anche

tu diventare un anello fedele in questa catena d’oro di dedizione.


“Voi li custodirete e [li] metterete in pratica perché [tramite] essa [la Toràh, mostrerete] la vostra saggezza e la vostra intelligenza agli occhi dei popoli cui capiterà di sentire tutti questi decreti e che diranno: ‘Questa grande nazione è davvero un popolo saggio e intelligente’.” (Devarim 4:6)







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