top of page

Le 613 mitzvot - Studiare la Torà


La parashà di questa settimana include il primo capitolo dello Shemà (Vaetchannan 6:4-9) in cui riceviamo il comando: “veshinantam levanecha” “insegnerai la Torà ai tuoi figli (allievi)”. Ogni ebreo ha l'obbligo di studiare la Torà e di insegnarla alla generazione successiva.

La mitzvà di studiare la Torà è differente dalle altre mitzvot. Infatti, è più grande di tutte le altre 612 mitzvot messe assieme. Perchè? I nostri Maestri ci insegnano che fino al momento in cui il nostro popolo ricevette la Torà sul monte Sinai, il mondo era in costante trepidazione perchè non c'era alcuno studio che ne mantenesse l'esistenza. Una volta ricevuta la Torà, l'esistenza del mondo venne confermata. Il motivo è che Hashem creò il mondo, utilizzò la Torà come progetto. Perciò, ogni aspetto del mondo fisico in cui viviamo è stato creato per adempiere ai dettami della Torà. Per esempio, la Torà ci comanda di onorare i nostri genitori. Di conseguenza, D-o creò la natura in modo tale che nascessimo da genitori, per poter adempiere a questa mitzvà. Altrimenti, saremmo potuti crescere dalla terra o cadere dal cielo! Inoltre, le nostre menti sono strutturate e programmate secondo il punto di vista della Torà. Per esempio, se se chiedesse a una persona: “È peggio uccidere o rubare?” la risposta sarebbe: “Uccidere”. Potremmo affermare che per questo motivo la Torà prescrive una punizione maggiore (la morte) per l'omicidio, rispetto al furto (compensazione monetaria). Invece, è vero il contrario. Dal momento che la nostra santa Torà, progetto del mondo, scrive che la punizione per l'omicidio è più severa di quella per il furto, il nostro intelletto istintivamente comprende che uccidere è peggio; le nostre menti sono plasmate secondo la logica della Torà! Per questo motivo, più approfondiamo gli insegnamenti della Torà meglio comprenderemo la realtà, il nostro ruolo e i nostri compiti nel mondo.

Il fine per cui siamo stati creati è quello di sormontare le nostre sfide personali. Scegliendo il cammino corretto, meritiamo una ricompensa eterna. Per poter compiere la scelta corretta, la Ghemarà (Kiddushin 30b) ci insegna che l'unico modo per dominare l'istinto negativo è quello di studiare la Torà (e per le donne, mantenere e permettere lo studio della Torà). Inoltre, lo studio della Torà fornisce la vera conoscenza, tratti del carattere positivi e il timore di D-o. È anche “la madre di tutte le scienze”, il pozzo da cui tutti traggono la conoscenza e a cui tutte le altre religioni sono subordinate.

Ogni ebreo ha l'obbligo di studiare Torà: povero o ricco, sano o malato, disoccupato o occupato, persino se sposato con una famiglia. Quando l'agenda di una persona è piena di impegni, l'unico modo perchè nessun giorno passi senza studio è quello di fissare del tempo e dedicarlo allo studio, preferibilmente subito dopo la preghiera di shachrit. Quando una persona è determinata a non rinunciare al suo programma di studio, avrà solo benedizioni e ricchezza. Ricordiamoci che nessuno avrà alcuna perdita dallo studio costante della Torà.

Dediche
candela.jpg
In memoria di Antonella bat Giuseppina z.l.
Vuoi dedicare un numero della nostra newsletter in occasione di un lieto evento, per ricordare una persona cara o per una preghiera di guarigione? 
Cerca da un Tag
Segui "Arachim Italia" su Facebook
  • Facebook Basic Black

Ti è piaciuto quello che hai letto? Fai una donazione adesso e aiutaci a pubblicare altri

articoli e a svolgere le nostre attività!

ARACHIM ITALIA ONLUS – IBAN: IT 20 N 02008 05119 000029359091

© 2024 by "Arachim Italia Onlus". Proudly created with Wix.com

bottom of page