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Norme relative al periodo che intercorre dal 17 di tamùz al 9 di av


ATTI DI LUTTO NEL PERIODO

BEN HA METZARÌM~TRA LE RISTRETTEZZE


Il 17 di Tamùz venne fatta una breccia nelle mura di Gerusalemme ed il 9 di Av venne arso il santuario, episodi che portarono alla rovina politica completa del popolo di Israele; perciò il lutto per la distruzione comincia il 17 di Tamuz e giunge al suo apice il 9 di Av, periodo nel quale bisogna mettere in pratica alcuni atti propri della condizione di chi è in lutto.

Non si celebrano matrimoni, neppure quando non si sia ancora compiuta la mitzvà: « Fruttificatevi e prolificatevi » ( Genesi 1,28 ). Invece, fino al rosh chodesh Av~primo giorno del mese di Av è permesso celebrare fidanzamenti, anche se accompagnati da un ricevimento. A partire da rosh chodesh Av in poi, malgrado sia ancora permesso celebrare fidanzamenti, nonostante ciò, non si potrà allestire nessun banchetto; però, è lecito mangiare alcuni tipi di dolci o cibi di quel genere. Un ebreo che esercita come mestiere il musicista, fino a Rosh chodesh sarà autorizzato a suonare in casa di un non ebreo, se si tratta di ricavare da questo lavoro quanto necessita per il proprio sostentamento; a partire dal Rosh Chodesh, invece, fino a dopo il digiuno, è proibito. Anche lo stesso 17 Tamuz è proibito, come del resto il 10 di Tevet. Alcuni usano di non mangiare carne ne bere vino dal 17 di Tamuz fino al nove di Av, eccetto che durante Shabbàth oppure in occasione di un banchetto [organizzato per l’esecuzione] di una mitzvà.


RIGUARDO ALLA BENEDIZIONE SHEHECHEYÀNU IN QUEL PERIODO

In questo periodo si usa evitare, per quanto possibile, di recitare la benedizione shehecheyànu~che ci hai mantenuto in vita. Perciò non si acquistano ne si indossano vestiti nuovi, poiché in quel caso si dovrebbe recitare la formula di sheHecheyànu; in occasione del pidion aBen~riscatto di un primogenito, si reciterà sheHecheyànu per non rimandare il compimento della mitzvà. Per un frutto, ci si può mostrare più indulgenti e dire sheHecheyànu se è shabbàth o, talora, anche nel corso della settimana, nel caso in cui dopo il 9 di Av non fosse più possibile reperire quel genere di frutta. Durante questo periodo bisogna evitare di battere (punire) i propri allievi e i figli.


DIVIETO DI RADERSI E DI TAGLIARSI I CAPELLI

Analogamente, in quei giorni si usa evitare di tagliarsi i capelli oppure di radersi la barba o qualsiasi altra parte del corpo. Gli adulti non hanno il permesso di tagliare i capelli ai minori.


TAGLIARE I BAFFI

Si ritiene che fino a quando non si giunge alla settimana nella quale cade il 9 di av sia lecito tagliare i baffi, qualora questi siano diventati di ostacolo nel mangiare; nella settimana in cui cade il 9 di av, è meglio invece proibirlo.


TAGLIARSI LE UNGHIE

È proibito tagliarsi le unghie esclusivamente durante la settimana in cui cade il 9 di av. Una donna potrà farlo anche in questo periodo, se ciò è necessario per eseguire correttamente la tevillà.

È autorizzato a tagliarsi le unghie anche chi esegue materialmente la circoncisione, perchè la cosa può essere utile per la perià∗.



Note:

∗ la perià è l’azione con la quale si rimuove anche la sottile membrana superficiale del glande, subito dopo la circoncisione.

Dediche
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In memoria di Antonella bat Giuseppina z.l.
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