Midrashim - Tazria / Metzorà
È scritto:“Questa sarà la legge del metzorà” (14,2). In commento al passo “La superbia dell’uomo lo umilia, mentre all’umile l’onore lo sostiene” (Proverbi 29,13), dissero i Maestri: «Si tratta qui del Metzorà che si purifica attraverso un ramo di cedro e di issopo. E come è risaputo, non esiste tra gli alberi più alto del cedro e più basso dell’issopo; questo per insegnarci che non appena l’uomo si insuperbisce[si innalza verso l’alto] come il cedro, il Santo Benedetto lo abbassa come l’issopo, ma se invece uno abbassa se stesso, il Signore lo innalza come il cedro (Parperaòt la-Torà).
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È scritto: “Se un uomo avrà sulla pelle del suo corpo una protuberanza, una scaglia o una macchia”(13,2).
A tale riguardo, insegnò Rabbì Shimòn bar Yochai: « Al serpente gli viene detto: per quale motivo tu mordi su un organo e il tuo veleno si espande sul tutto il corpo? Rispose il serpente: a me, voi fate una simile domanda!? Guardate invece il maldicente! Egli si trova in Francia e uccide (colpisce con la sua maldicenza) in Giappone; si trova in Giappone e colpisce in Francia! (il danno della maldicenza infatti, giunge da un estremo all’altro del mondo)» (Parperaòt la-Torà).
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È scritto: “Quando una donna prolificherà e genererà un maschio” ( 2,2).
Disse Rabbì Aivo: «Il Santo Benedetto fa miracoli con il neonato: un uomo che resta a bagno nell’acqua calda per un giorno intero, forse che non spasima e si strugge per uscire!? Mentre il neonato è posto nel ventre della madre e il Santo Benedetto lo protegge là dentro per ben nove mesi».